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LIBERO Al via il mercato-teatrino Baldini esce di scena e Garcia sbarca a Trigoria

Baldini

(L. Moggi) – Se la nazionale giocasse sempre così, si potrebbero coltivare poche speranze. Contro i modesti cechi abbiamo visto una squadretta che cercava di acchiappare un pareggio che può servire giusto per la qualificazione: c’è riuscita, 0-0 senza neppure un tiro in porta… pensate che noia Cech. Non altrettanto possiamo dire del nostro Buffon che con le sue parate ha salvato l’Italia da una sicura sconfitta contro avversari non trascendentali: Kozak (panchinaro alla Lazio) è riuscito a fallire almeno due palle gol. È vero quello che dice Gigi, giocare dopo un mese di stop non è facile, ma tutto ha un limite: nessuno poteva immaginare una Nazionale così scadente. Centrocampo inguardabile, non parliamo poi di Balotelli e El Shaarawy: il primo sembrava a Praga in gita, il secondo è da tempo alla ricerca della vena perduta. Dopo l’arrivo in rossonero del Mario nazionale, i 15 gol fatti in campionato sono un ricordo e il Faraone sembra non avere più né la voglia né la grinta che lo avevanocontraddistinto come il salvatore del Milan. Su queste righe accennammo l’incompatibilità tra i due ancor prima di vederli in campo. Al Milan se ne sono già accorti, non altrettanto Prandelli. Ieri intanto arrivo Brasile, obiettivo Confederations Cup, dove l’Italia avrà come avversari i padroni di casa, Messico e Giappone… speriamo bene. Da noi, intanto, i club sono alle prese con un mercato più sbandierato dai media che effettivo, con nomi che fanno presa sui tifosi ma che probabilmente non arriveranno mai. Il teatrino di tutti gli anni. Importante invece è stato l’evolversi delle situazioni interne di alcune società, talune previstecomela fuga di Franco Baldini dalla Roma, altre spettacolari per come si sono evolute: vedi il mancato passaggio di Allegri alla Roma o quello invece avvenuto di Mazzarri all’Inter, tenuto segreto sino alla fine ma concepito già a febbraio. Veniamo a Franco Baldini e alla sua rincorsa a cose per lui troppo difficili. Con la sua Roma voleva scopiazzare il Barcellona ma non gli è mai passato per la testa che occorressero giocatori almeno con le stesse caratteristiche: secondo lui evidentemente bastava un allenatore con quelle idee, infatti ha fallito con Luis Enrique, Zeman e Andreazzoli. Adesso arriverà Rudi Garcia, che Sabatini aveva già scelto quando, su volere di Baldini e suggerimento di Guardiola, gli fu preferito Luis Enrique: nel frattempo, questo allenatore ha potuto vincere con il Lille Campionato e Coppa di Francia. Pratica un gioco completamente diverso dai predecessori, più incentrato sul fattore agonistico, per cui l’attuale rosa a disposizione, certamente con dei rinforzi, potrebbe andar bene. Se il calcio fosse matematica e noi volessimo fare la prova del nove, a dimostrazione degli sbagli fatti da Baldini, basterebbe dire che quest’anno il migliore è stato Francesco Totti, 37 anni,che Baldini all’inizio voleva far fuori: provate ad immaginare questa Roma senza il suo capitano e capirete il contrasto che esiste tra Baldini e il calcio. Per tutti questi motivi non ha dato le dimissioni di sua sponte, gli sono state “consigliate”e non come dicono in tanti poco informati «senza liquidazione»; Baldini sosteneva che avrebbe riportato la Roma agli onori del mondo, è stato l’uomo che, sbagliando strada, l’ha portata in un vicolo cieco. Senza parlare poi dellagestione economica,sempre in rosso, portata avanti senza l’inventiva da chi (sempre Baldini) non avendo capitali a disposizione doveva aguzzare l’ingegno cercando maggiori ricavi per fronteggiare le maggiori spese: bastava saper vendere a molto e comprare a poco, proprio come faceva la Triade a Torino. TRATTATIVE COMPLICATE

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