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IL ROMANISTA Under 21, Florenzi: “Noi ci crediamo”

Florenzi a Coverciano

(V. Meta) – Un rigore non concesso, quattro cross nel primo tempo e tre nel secondo (tutti indovinati, peraltro), un’intesa con Donati che neanche se giocassero insieme da anni e i soliti chilometri macinati instancabilmente dal primo all’ultimo minuto. Normale amministrazione o poco più l’esordio europeo di Alessandro Florenzi, unico romanista titolare nell’Italia di Devis Mangia vittoriosa contro l’Inghilterra nella prima partita del girone.

«Dovevamo partire bene e ce l’abbiamo fatta – le parole del centrocampista al sito della Uefa -, abbiamo tenuto testa ad una grande squadra come l’Inghilterra». L’undici di Stuart Pearce si presentava in Israele con la bellezza di nove partite consecutive senza prendere gol, eppure il portierino dello Stoke Jack Butland non è parso esattamente una sicurezza, e infatti appena l’hanno capito, gli azzurrini hanno cominciato a bersagliarlo con tiri dalla distanza un po’ da tutte le posizioni e proprio dalla distanza sono riusciti a batterlo. Tanto per cambiare, ci ha pensato Lorenzo Insigne (anzi, la sua versione ossigenata) con il calcio di punizione da fuori area che a metà ripresa ha piegato la resistenza degli inglesi, cui pure era stato annullato un gol per fallo in attacco su Bianchetti. Ma ci ha pensato soprattutto Francesco Bardi, strepitoso nel volo da un palo all’altro che al 95’ ha negato il pareggio alla squadra di Pearce.

Numero sette sulle spalle insieme alle responsabilità di chi torna con i coetanei dopo aver assaggiato la Nazionale maggiore, Florenzi si è adattato con la consueta disinvoltura alla veste tattica che prima Ferrara e adesso Mangia hanno ritagliato per lui, vale a dire l’esterno destro di centrocampo. Ruolo che nacque più o meno ai tempi in cui a Crotone Menichini lo aveva mandato a fare il terzino destro con risultati sorprendenti per tutti tranne che per lo storico vice di Carletto Mazzone. Ciro Ferrara ringraziò e, complice un lungo infortunio dell’allora capitano Davide Santon, diede avvio all’eccezione diventata regola.

«D’Alessandro? Ha fatto una buona stagione, ma in quel ruolo io ho Florenzi». Parole e musica di Devis Mangia, che così rispondeva a chi, nell’ultimo stage prima delle convocazioni per gli Europei a chi gli faceva il nome di quello che per Florenzi è un amico di vecchia data e che in Under 21 ci era arrivato ben prima di lui, salvo perdere il posto con l’esplosione di Saponara. Archiviata la bella prova con l’Inghilterra, domani si replica contro i padroni di casa di Israele, che all’esordio hanno fermato sul 2-2 la Norvegia.

L’occasione è di quelle ghiotte, perché in caso di successo gli azzurrini sarebbero aritmeticamente qualificati alle semifinali con una gara d’anticipo, impresa mai riuscita all’Italia. «Siamo primi nel girone, ma questo non conta – ha detto ancora Florenzi -. Ora inizieremo a studiare Israele, abbiamo visto che ha messo sotto pressione la Norvegia, che a sua volta aveva battuto la Francia agli spareggi. Sicuramente ci daranno del filo da torcere».

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