(D.Giannini) – James Pallotta è sbarcato in Italia. Vivrà anche lui intensamente il count down che porterà alla finale di Coppa Italia alla quale sarà ovviamente presente. Una settimana piena quella del presidente giallorosso, una settimana in cui si metteranno anche le basi per il futuro. Una settimana iniziata però non nella Capitale, ma a Milano, intervenendo al workshop “Il calcio che vogliamo”, organizzato dalla Gazzetta dello Sport. Dove non ha parlato del derby, cioè del futuro prossimo, ma di quello che sarà, che potrà essere del pallone nostrano tra ricavi da incrementare, impianti da costruire e problemi da risolvere. «Vorrei dare un punto di vista da esterno sul calcio italiano, da statunitense – ha esordito Pallotta -. Posso dirvi che il calcio italiano sta performando meglio di quanto si pensi qui. Se consideriamo l’Italia nel suo complesso, vivere qui è qualcosa a cui tutti aspirano. Negli ultimi 20 anni gli Usa hanno scoperto come gli stadi possano contribuire agli introiti. Pensiamo a Dallas, con un incremento di 10 milioni di dollari all’anno di ricavi, o ai Celtics. Dal punto di vista dei ricavi, il calcio italiano può lavorare sui diritti televisivi, siamo ancora al di sotto dei livelli auspicabili. Serve guardare in avanti in questo senso. Negli ultimi 15 mesi noi abbiamo lavorato alla costruzione dello stadio, abbiamo ottenuto il terreno, sarà uno stadio da 55mila spettatori, polifunzionale, fruibile non solo il sabato e la domenica. Progettando il nostro stadio, ci siamo accertati che il flusso degli spettatori sia tale che i dispositivi di sicurezza possano agire all’esterno. Ci sono le tecnologie avanzate, sempre più progredite, che sono sicuro si potranno utilizzare, come il riconoscimento del volto del colpevole. Non sarà semplice dotare di queste tecnologie tutti gli stadi, ma non sono così costose».
Dopo il workshop Pallotta è rimasto a Milano dove ha incontrato privatamente Andrea Agnelli per una chiacchierata per condividere le rispettive idee sulle prospettive del calcio. Oggi il presidente sarà a Roma, domani è previsto l’incontro con Papa Francesco, venerdì quello con il Presidente della Repubblica. In questi giorni ci sarà poi chiaramente l’occasione di incontrare la squadra e parlare con i dirigenti. Ci si aspetta infatti che prima della finale possano essere fatti importanti passi avanti sulla questione allenatore. Tante le panchine della Serie A che cambieranno, un vero e proprio valzer, frenetico e che è già cominciato. A dare il via ufficiale alle danze sono state le parole di Walter Mazzarri che ha salutato il Napoli. Ma mentre De Laurentiis sembra essere a un passo da Benitez per sostituirlo, la strada dell’ormai ex tecnico azzurro sembra un po’ più distante da Roma dove è rimasto dopo la partita e dove secondo alcuni ieri avrebbe avuto un incontro con Marco Branca. E Allegri? Novità significative sul suo conto si avranno domani: «Ci incontreremo mercoledì– ha detto ieri Galliani -. Poi prenderemo la decisione con Berlusconi. Vogliamo sentire che dice il nostro allenatore». I candidati principali alla panchina della Roma restano comunque ancora loro: Allegri e Mazzarri. Con quest’ultimo che, al momento, sembra avere qualche chance e qualche motivazione in meno. E le due cose potrebbero essere legate, perché alla fine a indirizzare la scelta del tecnico del futuro potrebbe essere proprio una questione di entusiasmo.