IL PAGELLONE DELLA SERIE A Punti di (s)vista dei nostri Rocky & Apollo

Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio dell’ultimo week-end calcistico, tra top e flop.


Stadio Olimpico


VOTO 0 FISCHI A MODENA, ROMA, PESCARA…:

Al di là del giudizio sui personaggi che vengono a mancare e la conseguente stima possibile o impossibile verso quest’ultimi, i fischi in un minuto di silenzio dedicato al raccoglimento e al pensiero interiore francamente hanno stancato oltremodo. Siamo partiti ad inizio stagione con quelli verso il Cardinale di Milano Carlo Maria Martini e chiudiamo (speriamo) con quelli al Divo Giulio, ad indicare come cambino le persone ma non il comportamento di una parte di tifosi scappati dalle scuole. La politica negli stadi non è un ospite gradito ok, ma l’educazione è ben accetta dappertutto. Medioevo italiano. 

 


Ricardo Gabriel Alvarez


VOTO 1 ALVAREZ:

L’argentino realizza la rete del pareggio con un perentorio colpo di testa ma questa sola non può bastare per mascherare le sue incomprensibili ed evidenti nefandezze. Sbaglia prima la palla del vantaggio spedendo il pallone alto sopra la trasversale a porta completamente sguarnita e riesce addirttura a fare meglio (peggio) nella ripresa spedendo in orbita il calcio di rigore decretato per fallo di Cana su Guarin. Gialappa’s.  

 

 

Giampiero Ventura


VOTO 2 TORINO-
GENOA:

Complice l’impegno proibitivo del Palermo contro l’Udinese per non correre rischi le due squadre decidono di scendere in campo senza farsi male dando vita ad uno spettacolo penoso. Ovvi di conseguenza i fischi copiosi da parte dei tifosi di entrambe le squadre per una partita che dire sistemata è poco. Non ci scandalizziamo poi se i nostri stadi restano vuoti e se dall’estero veniamo etichettati come il campionato delle combine. Mafia. 

 

 

Antonio Conte


VOTO 3 SCONTRI A BERGAMO:

Ennesimo episodio di cronaca che niente ha a che vedere con il calcio. A Bergamo prima di Atalanta-Juventus il convoglio dei pullman dei tifosi bianconeri viene preso d’assalto dai tifosi della Dea a circa un chilometro dallo stadio. I tifosi nerazzurri lanciano una grossa bomba carta e la polizia, per sedare gli animi, è costretta a rispondere con un lancio di lacrimogeni. Durante il match, intorno alla mezz’ora, sono poi ripresi gli scontri e i lanci di fumogeni fra le due curve con la partita sospesa per circa 7 minuti e Antonio Conte costretto a calmare gli ultrà. Schifo. 

 

Samir Handanovic


VOTO 4 
 HANDANOVIC:

I tanti elogi nel corso di questa stagione devono aver dato alla testa al portierone neroazzurro. L’estremo sloveno infatti regala la rete del vantaggio ai bianconcelesti facendosi carambolare il pallone addosso prima di terminare in rete sbagliando l’uscita su un innocuo cross dalla destra di Candreva. Suppaman. 

 

 

 


Bologna-Napoli


VOTO 5 BOLOGNA:

Nove gol in due partite. Questo il pesante bottino incassato dai rossoblu nelle ultime due giornate tra la trasferta di Roma contro la Lazio (Klose ringrazia) e la sfida casalinga contro il Napoli del capocannoniere Cavani. Buio profondo per i felsinei salvati solo dal fatto di essere ormai già lontani dalla lotta per non retrocedere. Bologna e piove.  

 

 

 

Abel Hernandez


VOTO 6 HERNANDEZ:

L’attaccante uruguaiano per molto tempo fermo ai box a causa di un grave infortunio è l’ultimo ad arrendersi nella delicata sfida salvezza contro l’Udinese. Trova il gol del pari con una magia all’81’: onclusione a giro da fuori area e pallone che si insacca nell’angolo in basso a sinistra della porta difesa da Brkic. Mai domo. 

 

 

 

Marek Hamsik


VOTO 7 HAMSIK:

Se la partenza di Cavani, autore della seconda rete del Napoli (102esima con la maglia azzurra), sembra ormai certa, allo stesso modo la successione al comando del gruppo azzurro nel post Matador è  cosa fatta. Il ciuccio schianta il Bologna per 3-0 grazie sopratutto al centrocampista slovacco bravo a sbloccare il match con una percussione personale terminata con un gran sinistro all’angolino alla destra di Stejanovic. Marekiaro. 

 

 

Luis Muriel


VOTO 8 
MURIEL:

Lontano dai campi di calcio per due gravi infortuni e atteso per circa sei mesi dall’Udinese il giovane colombiano realizza il suo gol numero 10 in 20 apparizioni con la maglia bianconera confermando come l’entourage dei friulani non sbagli un colpo per quanto riguarda i  giovani promettenti; Asamoah, Isla, Inler, Sanchez sono già il passato, Allan, Badu, Silva, Pereyra e lo stesso Muriel il presente pronto a tramutarsi in futuro. Per l’attaccante anche la sensazione di non riuscire a realizzare gol che non siano belli. Piccolo Ronaldo. 

 

 

Ogenyi Onazi


V
OTO 9 ONAZI:

A firmare il big match della 36a giornata ci pensa il giovane centrocampista nigeriano, subentrato al 16′ della ripresa al posto di Ledesma. Nella sagra delle occasioni mancate da una parte e dall’altra, il pupillo di Petkovic mette tutti d’accordo con una sventola dai 25 metri che si infila sotto la traversa fulminando letteralmente Handanovic e fissando il risultato “ballerino” sul definitivo 1-3, riconsegnando alla Lazio le chiavi di San Siro dai tempi di Erikson, Nedved, Mancini e Conceicao. Panterone.

 

 

Mario Balotelli


VOTO 10 
BALOTELLI:

Sesto gol su palla inattiva per SuperMario (5 su rigore) e corsa Champions sempre più concreta per il Milan allenato da Allegri nella giornata del suo ritorno a Pescara. L’attaccante ex City mette a segno nella gara dell’Adriatico la sua 17esima marcatura in questa stagione su calcio di rigore tra Nazionale, Manchester City e Milan dimostrando la sua assoluta infallibilità dal dischetto come aveva già fatto ai tempi della Primavera dell’Inter. Resta l’elemento chiave di tutte le vittorie rossonere e aggiorna la classifica marcatori con 11 gol in 11 partite dal suo ritorno in Italia. Uomo nero.

 

A cura di Rocky & Apollo

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