IL PAGELLONE DELLA SERIE A Punti di (s)vista dei nostri Rocky & Apollo

Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio dell’ultimo week-end calcistico, tra top e flop.


Matias Fernandez


VOTO 0 MATIAS FERNANDEZ:

Il centrocampista cileno subentrato in corsa nella gara vinta dalla Roma contro la Fiorentina mette in mostra tutta la sua “alta” classe con il suo pezzo pregiato: la rabona. Peccato però che il calciatore manchi completamente l’impatto con il pallone rimediando solo una figuraccia. Un gesto tecnico rischioso e male accolto da Vincenzo Montella, tarantolato in panchina, vista sopratutto la pericolosità dell’azione che poteva portare magari un compagno di squadra a trovare la via della rete da miglior posizione. El Pelusa. 

 

 

Andrea Romeo


VOTO 1 ROMEO:

In una domenica di festa per la Juventus la giacchetta nera si lascia andare e concede in maniera troppo generosa il rigore vittoria alla Vecchia Signora nella gara interna contro i rosanero. Nonostante il lavoro di agente di commercio il fischietto veronese dimostra o una leggera sudditanza, o una incapacità chiara nel contare: ai padroni di casa bastava infatti anche il pari per aggiudicarsi definitivamente il 29esimo scudetto della loro storia. La matematica non sarà mai il mio mestiere…

 

 

Stefano Pioli


VOTO 2 BOLOGNA:

Sicuramente era difficile pronosticare una vittoria felsinea nella trasferta dell’Olimpico, ma vista anche la non felice condizione della Lazio tutto ci si poteva immaginare tranne una disfatta del genere. Spesso ci si riempie la bocca di  parole prive di senso, come “Onoreremo il campionato fino all’ultima giornata” salvo poi comprometterne la credibilità con prestazioni tipo questa. La scelta di Pioli di lanciare qualche giovane affamato in campo non ottiene i frutti sperati, anzi. Calcioscommesse. 

 

 

Pescara


VOTO 3 ARRIVEDERCI PESCARA:

Dopo un solo anno di permanenza nel massimo campionato italiano di calcio termina con tre giornate di anticipo il sogno degli abruzzesi. A nulla sono valsi nel corso dell’anno gli avvicendamenti in panchina di Stroppa, Bergodi e Bucchi per salvare una rosa assolutamente non adatta e ampiamente smembrata già prima dell’inizio dell’avventura in Serie A. Toccata e fuga. 

 

 

Andrea Ranocchia


VOTO 4 DIFESA INTER:

Assolutamente in affanno contro un Cavani (101esimo gol con il Napoli) in stato di grazia e autore di una splendida tripletta. Sul’hat-trick del centravanti uruguaiano prima l’errore del duo difensivo Ranocchia-Chivu, beffato centralmente dal passaggio filtrante di Pandev, poi l’ingenuo fallo da rigore di Jonathan su Zuniga e infine il mancato intervento di Handanovic in uscita e la conseguente rete in spaccata del bomber partenopeo. Rifondazione interista. 

 

 

Paulo Barreto


VOTO 5 BARRETO:

Il piccolo attaccante granata è il protagonista amaro della trasferta di San Siro. Nell’economia della gara pesano in maniera decisiva i due errori a tu per tu con Abbiati al 16′ del primo tempo e al 21′ della ripresa. Sparisce una volta fallita la prima occasione e si rivede solo nella seconda parte di gara quando si infrange nuovamente di fronte al muro rossonero. Calimero.

 

 

Gonzalo Bergessio


VOTO 6 BERGESSIO:

Nella gara interna contro il Siena (virtualmente retrocesse e distante ora 5 punti dal quartultimo posto occupato dal Genoa), il Catania ben messo in campo è trascinato dalla splendida vena della coppia Barrientos-Bergessio. Prima tripletta in Serie A per l’ex Saint-Etienne e record nella massima serie abbattuto dalla squadra etnea superando la soglia dei 50 punti in campionato. Realtà. 

 

 

Marco Borriello


VOTO 7 BORRIELLO:

Nella giornata dei bomber c’è anche la sua firma, decisiva nella vittoria del Grifone sul Pescara. Dopo il colpo di testa di Verona che era valso tre punti a pochi minuti dal termine della sfida salvezza con il Chievo, Super Marco si ripete con un sinistro a giro dall’interno dell’area di rigore che va a baciare il palo lontano senza lasciare scampo all’immobile Perin. Nonostante le difficoltà fisiche e non incontrate quest’anno, 12 gol in cassaforte sono un bottino di tutto rispetto. Jack Sparrow. 

 

 

Miroslav Klose


VOTO 8 KLOSE:

Senza di lui una sola vittoria per i bianco celesti in 9 uscite e un digiuno dal gol che durava da circa un mese (ultimo centro di Hernanes nel Derby) a testimonianza del peso specifico rappresentato dal bomber polacco. Contro il Bologna si rivede il centravanti di razza della prima parte di stagione, finalmente recuperato al 100% dal punto di vista fisico. È vero che una squadra non può dipendere da un solo giocatore ma con la moria di fuoriclasse che attanaglia il nostro calcio, un Miro in più cambia la vita. Panzer. 

 

 

Antonio Di Natale


VOTO 9 DI NATALE:

I numeri parlano chiaro, 20 gol in 30 presenze in campionato, quarto anno consecutivo oltre le 20 marcature, 157 in 294 apparizioni con la maglia dell’Udinese solo in Serie A. Ad impreziosire questo ben di Dio la pregevolezza dei due centri che stendono la Sampdoria nel Lunch Time match. Il primo con uno stop di esterno destro in area di rigore che vale un dribbling e diagonale di sinistro a seguire che si insacca nell’angolino lontano, poi un tocco di controbalzo su lancio di 30 metri di Danilo con il pallone che bacia la traversa e beffa Romero. Trascinatore.

 


Juventus Festeggiamenti


VOTO 10 JUVENTUS:

Festa doppia per la Juventus nella vittoria di misura ai danni del Palermo: secondo scudetto consecutivo per i ragazzi di mister Antonio Conte ottenuto con tre giornate di anticipo grazie ad una cavalcata trionfale dalla prima giornata, e mente che ritorna nitida a quel 5 maggio 2002, quando l’insperata vittoria della Lazio sull’Inter consegno una vittoria al cardiopalma ai bianconeri. Scudetto numero 29 per La Signora Omicidi (31 in tribunale). Campioni d’Italia.  

 

 

A cura di Rocky & Apollo

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