G-L1M4S2TMG9
Il Cialis è noto per il trattamento della disfunzione erettile, migliorando il flusso sanguigno e facilitando l'erezione. Questo effetto benefico è apprezzato non solo in ambito medico, ma può anche influenzare positivamente altri aspetti della vita quotidiana. Per esempio, nel contesto sportivo, un miglioramento della circolazione può aiutare a ottimizzare le prestazioni e la resistenza. Il Cialis, quindi, può avere applicazioni sorprendenti al di là del suo uso principale. Per chi cerca un approccio discreto, è possibile acquistare Cialis online senza ricetta con facilità e privacy.

GAZZETTA DELLO SPORT Amendola: “Macché derby! Sono in polemica”

claudio amendola

(R. Parretta) – Clima da derby, anche a Piazza di Siena. Nessun vessillo giallorosso o biancoceleste sui palchi e sul prato,ma, quasi ad anticipare un pochino la sfida dell’Olimpico di questa sera, allo Csio sono arrivati anche gli attori Claudio Amendola e Francesca Neri, invitati ad assistere alla spettacolare prova di Potenza (che però dal prossimo anno con ogni probabilità non farà più parte del programma), assieme ai colleghi Valeria Solarino e Daniele Liotti e a Milly Carlucci, tutti attentissimi nella loro postazione al palco della Longines.

 Niente Stadio Apparentemente poco teso in vista della finale di Coppa Italia,Amendola confida infatti di sentire un certo «distacco» per questa Roma. «Sono qui per parlare di cavalli, c’è la potenza, non perdiamo tempo con altro…», scherza. In parte. Infatti poi si spiega meglio: «Stasera non vado, sono in grossa polemica. Sono orfano della mia Roma, dell’appartenenza. La Roma è la maglietta, non è solo andare allo stadio a vedere la partita. È la differenza che passa fra l’essere romanisti e l’essere della Roma, come lo sono io. Quelli che come me sono della Roma? Francesco Totti, De Rossi, Bruno Conti, Franco Sensi, Dino Viola, Zeman. Italo Zanzi è della Roma o romanista? E Pallotta? E Baldini o Fenucci?».

Carica Meglio tornare ai cavalli. Con i quali Amendola ha un rapporto di vecchissima data, per passione e per lavoro. «Vado bene a cavallo, ho montato molto nei film. Ho imparato dai ‘cavallari’ del cinema, che sono i maestri più bravi. Ho montato tanto per lavoro e tantissimo per piacere. Ho fatto anche belle cadute, ma sono subito risalito. Ora però sono dieci anni che non monto».

Caduta  Non monta più nemmeno sua moglie, ma per altri motivi. A proposito, però, questo derby in famiglia? «Ormai – dice Amendola – non litighiamo più per queste cose… A lei interessa poco, anzi spera che vinca la Roma così non mi arrabbio. Pensa un po’ quanto è laziale…». Francesca Neri non sale a cavallo dai tempi delle riprese spagnole di «Spara che ti passa», il film di Carlos Saura in concorso a Venezia nel 1993. «Facevo il numero al circo – racconta l’attrice -. Andavo a cavallo senza mani e sparavo a dei palloncini. Nelle prove è andato tutto bene, ma poi, durante le riprese, con le comparse, il pubblico, i ragazzini, il cavallo è partito e io sono finita a terra di schiena. E non ci sono salita mai più salita».

Top