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CONFERENZA STAMPA Andreazzoli: “Mazzarri e Allegri entrambi ideali per Roma. La mia riconferma non è un problema, voglio vincere la Coppa Italia per salvare la stagione”

Andreazzoli in conferenza stampa

Il tecnico della Roma Aurelio Andreazzoli ha incontrato i giornalisti nella consueta conferenza stampa alla vigilia della penultima giornata di campionato che vedrà impegnati i giallorossi domani sera a San Siro contro il Milan. Queste le sue parole:

Si è dato una risposta sulla mancata continuità e sull’identità di gioco?

“Sulla continuità dei risultati non direi, abbiamo fatto +9 sulla Lazio, +2 sul Napoli, +11 sull’Inter, -3 sull’Udiense che ha fatto 7 vittorie consecutive. Non è un andamento così negativo così come si vuol far sembrare, altrimenti lo hanno avuto tutti gli altri. Spesso mi è stata attribuita sagacia per il cambiamento dei sistemi di gioco, quindi o lo mettiamo tra gli elementi positivi o tra quelli negativi. Decidiamolo, perché altrimenti non abbiamo equilibrio nelle valutazioni”.

Contro Pescara e Chievo è stato un problema di concentrazione?

“Malissimo contro il Pescara, normale con la Fiorentina e la squadra ha preso titoloni. Abbiamo perso contro il Chievo, abbiamo giocato bene contro una squadra difficile. Meritavamo di vincere ma non l’abbiamo fatto”.

Il calendario propone prima Allegri e poi Mazzarri. Le piacciono questi due allenatori e quale preferisce?

“Sono entrambi bravissimi, hanno dimostrato qualità con i risultati durante tutta la loro carriera. Hanno dimostrato le loro qualità nella gavetta, ovunque sono stati. Ho un giudizio altamente positivo di tutti e due, non vedo perché non potrebbero far bene in una piazza come Roma. Rispecchiano il mio identikit ideale di allenatore”.

C’è il rischio che la squadra pensi solo alla finale di Coppa Italia per centrare l’Europa League?

“Non siamo fuori dall’Europa League e per avere un piazzamento ideale dobbiamo passare attraverso queste due gare difficili ma che conosciamo e sono propedeutiche alla finale di Coppa Italia, arrivandoci al top sia dal punto di vista fisico sia mentale. Lavoreremo in maniera particolare per arrivare al top da tutti i punti di vista, vincere col Milan e col Napoli ci può solo essere d’aiuto”.

Contro il Chievo i cambi sono stati davvero particolari. Le sostituzioni sono state usate per dimostrare la propria bravura?

“Assolutamente no, ho un curriculum che parla per me, una storia di lavoro. Ho tolto Totti a Udine e abbiamo preso gol, altre volte ho fatto i cambi giusti. Se avessi la penna in mano sarebbe facile per me non sbagliare neanche una mossa. Devo agire prima degli eventi e quindi posso sbagliare. Non devo dimostrare nulla, non lo ho nel carattere quindi non faccio mai nulla in questa direzione”.

Non sarebbe più logico far battere a Pjanic i corner da sinistra?

“Si, è una considerazione giusta. E’ vero, Francesco ha fatto assist vincenti da calci d’angolo. E’ una considerazione precisa, con il Genoa ne abbiamo sofferti 8 consecutivi. Domenica ne abbiamo battuti 18, non siamo stati bravi a sfruttarle al meglio”.

Baldini ha detto che “la Roma è la squadra delle occasioni perse”. Perché secondo lei la Roma è così?

“Abbiamo già risposto a questa domanda. Se avessimo sfruttato le occasioni che abbiamo creato oggi faremmo valutazioni completamente diverse. L’occasione di Osvaldo, quella di Destro. Oggi parleremmo di tutt’altro. La squadra col Chievo ha messo in campo l’atteggiamento giusto, non ho nulla da rimproverare ai giocatori”.

Secondo lei perché Allegri e Mazzarri che hanno conquistato o quasi la Champions, dovrebbero voler venire a Roma?

“E’ una domanda da girare a Milano o a Napoli”.

Se Allegri domani le domandasse un motivo per venire a Roma e uno per non venire, cosa risponderebbe?

“A questi giochi non rispondo”.

Che idea si è fatto su una sua possibile riconferma?

“I bookmaker inglesi mi danno il più probabile. L’ho detto dal primo giorno, non cerco una conferma, sono già riconfermato. Sono già riconfermato dalla società, non mi pongo problemi particolari. Nessuno mi ha mai chiesto di accettare la panchina della Roma per l’anno prossimo. Decido io il mio destino eventualmente, sono qui per portare a compimento quello che la società mi ha chiesto ovvero salvare una stagione partita male, rivalutare i calciatori che erano in un momento “down”, riportare entusiasmo. Con il lavoro che abbiamo fatto non avremo riportato entusiasmo, ma fino a martedì mattina i numeri da fenomeno li citavate voi. Sono numeri normali per quello che abbiamo fatto. Oggi sono spariti i numeri? Lunedì erano stratosferici, ero stato accostato a Capello ma ci siamo già dimenticati tutto. Per me la riconferma non è un problema, vorrei vincere la Coppa Italia per dare soddisfazione alla società, al pubblico e per dimostrare che con un po’ di equilibrio e lavoro in serenità si possono raggiungere degli ottimi risultati”.

La Roma oggi sarebbe fuori dall’Europa vedendo la classifica, ricalcando la stagione dello scorso anno. Dopo due anni fuori dalle coppe, possiamo dire che questa squadra non è attrezzata per l’Europa?

“Oggi la classifica dice questo e dice sempre la verità. Se siamo sesti, vuol dire che non meritiamo la qualificazione. Vincendo il 26 la Coppa Italia entreremo in Europa con merito”.

All’ennesima domanda sul futuro del tecnico, prende la parola Gianni Castaldi, dello staff della comunicazione giallorossa: “Siamo alla settima domanda sul futuro del mister, domani c’è una partita importante come Milan-Roma. Basta domande sul futuro, parliamo della partita”. Il giornalista (Gianluca Lengua, inviato di Centro Suono Sport) cambia domanda.

Mi può parlare del Milan?

“Ha intrapreso un nuovo corso interessante, molto interessante. Giocano bene, oltre alla qualità hanno molta voglia di fare. Una squadra difficile da affrontare”.

Al di là della retorica, mi aiuta a trovare una definizione per una squadra che fa imprese con squadre più forti e poi cade rovinosamente?

“Mi costringete a ripetere le stesse cose, datevi anche una regolatina. La gara di martedì è stata normale, contro una squadra che si è difesa benissimo. Potevamo esprimerci al meglio, non siamo riusciti a farlo. Non resta una partita disastrosa, è una partita di calcio. Non abbiamo vinto e ci dispiace”.

In prestazioni come il Pescara o il Chievo si è sentito tradito dai calciatori o condivide qualche responsabilità?

“Le responsabilità me le assumo. ho sentito allenatori che scaricano le colpe sui calciatori, ma la colpa prima di tutto è dell’allenatore. Poi quando la squadra fa una prestazione da buttar via non lo fa con l’idea di danneggiare qualcuno. Perchè dovrei sentirmi tradito?”

Che differenza ha visto nel Milan tra il girone d’andata e il ritorno? Pensa sia più forte il Milan o il Napoli?

“Siamo a due giornate dalla fine, la classifica dice sempre la verità. Dopo 36 partite è una certezza, esprime i valori delle squadre”.

Redazione GazzettaGialloRossa.it

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