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AS ROMA Un batticuore lungo 80 anni, ecco la Derby Story

Roma-Lazio
Una scazzottata in campo e sugli spalti a Testaccio, 82 anni fa, finita con la carica dei carabinieri a cavallo; sei penalty trasformati da Piedone Manfredini per decidere una sfida ai rigori di Coppa Italia; le rimonte della Lazio e le goleade della Roma; alcune ‘tortè condivise che fanno infuriare i tifosi. Sono alcune delle storie della stracittadina più ‘divisivà, che conosce domenica l’onore della finale di Coppa Italia. Chi soccombe perde tutto.

ZUFFE, RAZZI E BUGIE Già prima della tragedia Paparelli il derby innesca violenza per una rivalità ancestrale, che sembra nel dna delle tifoserie. Il 24 maggio 1931 a campo Testaccio, con la Roma che insegue la Juve in fuga, la Lazio si porta 2-1 e a fondo campo il gen. Giorgio Vaccaro, influente socio biancazzurro e presidente federale (nonchè potentissimo luogotenente della milizia fascista), lancia lontano una palla per perdere tempo ed è schiaffeggiato dal terzino romanista ‘Scrucchià De Micheli. Il generale non porge l’altra guancia, zuffa gigantesca in campo e sugli spalti sedata solo dalla carica dei Carabinieri a cavallo. Una scena da futuri film western. La gara riprende, la Roma pareggia ma viene falcidiata dalle squalifiche e la rincorsa scudetto finisce lì. Una storia di ordinaria follia, 82 anni fa. Poi altri due eventi drammatici: il razzo lanciato dalla curva sud che uccide il tifoso laziale Vincenzo Paparelli il 28 ottobre 1979, alcuni settori si svuotano, la gara finisce 1-1 in un’atmosfera surreale. Meno tragico ma sempre grave lo stop imposto dalle tifoserie congiunte per la falsa notizia della morte di un tifoso in uno scontro con la polizia il 21 marzo 2004.

COPPA ITALIA: 6 RIGORI MANFREDINI E BLACKOUT LORENZO È la 18/a sfida nel trofeo che prima di domenica vede la Roma in vantaggio 9 a 5 con 3 pari e gli ultimi 3 successi di fila. Due gli episodi curiosi: nel 1962 gara unica agli ottavi, 0-0 ai supplementari, poi passa 6-4 ai rigori la Roma con la regola di allora, tira un solo giocatore. Pedro Manfredini è infallibile con 6 centri, Longoni si ferma a 4. Nel settembre 1969, a 4 mesi dalla morte di Taccola, la Roma conduce 1-0 con Peirò dopo che il tecnico laziale Lorenzo si fa espellere per proteste. All’87’ Olimpico al buio per un blackout elettrico (secondo i romanisti è Lorenzo che stacca la luce), gara interrotta e 2-0 a tavolino. –

QUANDO LA LAZIO HA SPINTO LA ROMA IN B A foraggiare l’odio secolare tra le due tifoserie contribuisce il 2-1 per la Lazio il 25 febbraio 1951: una Roma che ha ceduto l’astro Amadei rotola verso l’unica retrocessione. Tre fratelli Sentimenti (III, IV E V) contribuiscono al successo che spinge i giallorossi verso la B nell’acceso derby che si conclude con scazzottate sugli spalti e i fratelli scortati a casa dalla polizia. Alfiere di quella pallida Roma, Tommaso Maestrelli, futuro stratega dello scudetto biancazzurro.

RIMONTE LAZIO E GOLEADE ROMA La più clamorosa rimonta la compie la Lazio: da 0-3 a 3-3 con tripletta del brasiliano De Maria l’11 marzo 1934 mentre la Roma di Zeman dopo 4 ko di fila recupera da 1-3 a 3-3 con sigillo di Totti il 29 novembre 1998. Ma l’ultimo respiro è spesso della Lazio: 91′ Protti (1-1, 4/5/97), 94′ Gottardi (2-1, 21/1/98), 95′ Castroman (2-2, 29/4/01), 92′ Behrami (3-2, 19/3/08) e infine 93′ Klose (2-1, 16/10/11). Le vittorie con almeno tre gol di scarto sono 11 a 2 per la Roma, ma la goleada si addice più ai giallorossi: 5-0 (1/1/33,tris Tomasi); 4-0 (13/11/60, tris Manfredini); 5-1 (10/3/02 con poker Montella e cucchiaio finale Totti).

PARI SALVEZZA E CORO ALL’UNISONO, BUFFONI Rivalità perenne ma alleanza politica nel vergognoso 0-0 del 15 maggio 2005: Roma e Lazio agguantano un punto salvezza con una melina gigantesca, le due curve inviperite gridano insieme “buffoni buffoni” in una delle pagine nere del calcio romano. Ma un sapore analogo hanno gli 0-0 del 28 maggio 1989 e del 18 aprile 1993, episodi che società e squadre si sono sforzate invano di rimuovere dalla memoria.

Fonte: ANSA

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