

Marco Cassetti, ex terzino giallorosso ora al Watford, ha parlato del suo momento in Inghilterra e del recente passato con la casacca della Roma. Ecco quanto detto:
Che cosa manca?
“Difficile dirlo. Magari basta anche poco. Bisognerebbe viverla da dentro per capire cosa sia accaduto quest’anno. Perchè comunque ha alternato ottime partite a bruttissime partita. Diciamo che è mancata molta continuità”.
Il passaggio Luis Enrique-Zeman può aver inciso?
“Non credo. Quando arriva un allenatore nuovo ogni giocatore mette sempre qualcosa in più per far vedere che merita di giocare. Mi ricordo Zeman a Lecce, da quando era arrivato in campo volavamo, e non credo che abbia cambiato la preparazione. Andavamo a velocità doppia rispetto agli altri, e questa è una cosa che non ho visto neanche nel periodo iniziale del campionato”.
Com’è Zeman?
“Mister Zeman è molto particolare. Chiede tanto. Se non sai che tipo è, come può essere successo a molti giovani stranieri, magari questa cosa invece di motivarti ti demotiva”.
Il derby?
“Mamma mia…Ci sarà una tensione incredibile da parte di tutte e due le squadre. La Roma può mettere la stella d’argento, gli altri possono mettere il bastone tra le ruote per questo obiettivo. E per loro sarebbe il massimo. Non sarà una partita molto semplice dal punto di vista nervoso”.
Hai dei rimpianti per come è finita a Roma?
“Sicuramente, speravo di poter dare una mano durante l’ultimo anno. Ma Luis Enrique mi vedeva solo come centrale difensivo e io non mi sentivo tanto un centrale. A dire il vero anche qui gioco come centrale, ma è una difesa a 3. Luis Enrique invece giocava con i due terzini molto alti. L’unico mio rimpianto è il non aver mai avuto occasione di mettermi a disposizione nel mio ruolo durante l’ultimo anno”.
Fonte: rete sport