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IL MESSAGGERO Osvaldo e le regole, Andreazzoli come Zeman

Osvaldo in panchina

(U. Trani) – Il deludente pari nel derby porta la comprensibile serenità a Trigoria. Perché, ascoltando le parole di Andreazzoli e Totti, allenatore e capitano, la paura di perderlo era ed è stata grande. Ma c’è l’ombra di Zeman, licenziato anche perché aveva criticato la società per la mancanza di regole (e soprattutto perché nessuno le faceva rispettare), a oscurare le stanze del Bernardini fino al ristorante dove ieri ha pranzato il management giallorosso: Baldini, Fenucci, Sabatini e Baldissoni. Perché, pure a tavola, è tornato d’attualità il caso Osvaldo, dopo il viaggio a Londra con la fidanzata e a tre mesi dalla mancata partecipazione alla trasferta in Florida (l’italoargentino festeggiò, ufficialmente influenzato, il Capodanno a Baires), e che inizialmente è stato sottovalutato (o incredibilmente negato).

LA SINCERITÀ DEL TECNICO – «Non so se Osvaldo fosse allo stadio o in Inghilterra. Non avendo certezze, non giudico. Se fosse realmente a Londra, è chiaro che mi avrebbe fatto più piacere di vederlo qui all’Olimpico come è accaduto ad esempio con Balzaretti che nonostante non stesse bene ha accompagnato la squadra», ha ammesso Andreazzoli dopo il derby.

L’IRRITAZIONE DI SABATINI – Questa frase dell’allenatore non è piaciuta ai dirigenti. Soprattutto al ds che ieri ha ribadito la sua posizione ad Andreazzoli. Sabatini ha sempre difeso Osvaldo. Sia l’anno scorso quando l’attaccante si mise di traverso davanti a Baldini che aveva attaccato pubblicamente alcuni giocatori, per mancanza di personalità, dopo la pesante sconfitta a Lecce. Sia quest’anno quando Zeman lo escluse, il 7 ottobre, per la gara con l’Atalanta all’Olimpico (con De Rossi) «perché pensava più ai proprio interessi». I due tecnici, insomma, stranamente in sintonia. Stesso concetto, postdatato a sei mesi, detto in modo solo meno diretto dal nuovo allenatore rispetto a quanto rivelato dal boemo. Per Sabatini, però, Osvaldo non doveva allenarsi (ci mancherebbe) e di conseguenza non aveva bisogno di autorizzazioni per lasciare la capitale. Per gli altri dirigenti era meglio se Andreazzoli non fosse entrato sull’argomento. Glissare. Per non amplificare

IL CARTELLINO SI SVALUTA – Da Londra garantiscono che Osvaldo avrebbe incontrato i dirigenti del Tottenham. Lo sperano sia Baldini che Sabatini. Perchè la Roma rischia di perdere il centravanti, contestato e ormai fuori dal gruppo, a un prezzo inferiore al valore di mercato. Che viene deciso lontano da Trigoria.

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