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IL MESSAGGERO Andreazzoli: “Roma, dimenticati la Lazio”

Anzdreazzoli

(M. Ferretti) – Aspettando il derby/finale di Coppa Italia, la Roma comincia oggi, ospitando all’Olimpico (ore 15: non accadeva da 217 giorni) il Pescara ultimo in classifica, il lungo derby di (fine) campionato con la Lazio per la conquista di un posto in Europa. Aurelio Andreazzoli dà un’occhiata al calendario, riflette sul fatto che domenica prossima alle pendici di Monte Mario arriverà il Siena e fa i calcoli. Senza porsi limiti. «Champions impossibile? Solo la matematica dice se gli obiettivi sono possibili o meno. Siccome la matematica non lo dice, noi puntiamo al massimo. Se saremo bravi e fortunati, e se ci sarà qualcuno che ci aspetta, ben venga. Ma noi ci vogliamo arrivare senza fare tabelle e senza pensieri», le sue parole. E ancora. «Temo moltissimo il Pescara perché l’attenzione va a rivolgersi ad altri momenti (il derby, ndr) che non c’entrano nulla con la necessità di incrementare la classifica. Dobbiamo mettere tutte le energie in questa gara, senza distrazioni. La storia della Roma, ultimo esempio la pagina nera di Palermo, è piena di partite affrontate con un atteggiamento mentale sbagliato».

IL GIOCO Dopo aver proposto a lungo la difesa a tre, la Roma sembra essersi stabilizzata sul “vecchio” 4-3-3. «Il nostro è stato un percorso alla ricerca di tante situazioni, ora siamo arrivati a un giusto mix delle esperienze, talune necessarie, talune anche forzate. Difesa a tre o a quattro un pò per la necessità di ricercare sicurezze, un pò perché le scelte sono dettate talvolta dalla disponibilità numerica dei calciatori. C’è sempre il tentativo di avere un’idea nostra, ma bisogna rendersi conto delle peculiarità degli avversari. So per esperienza certa che in Serie A se non li consideri, puoi solo rimetterci. Ma un sistema di gioco non indica una strada: è l’interpretazione che la indica».

IL MODULO E poi. «Ci sono squadre con la difesa a 4 estremamente offensive, altre che difendono a 3 che sono ancora più offensive e viceversa. È l’interpretazione che dai agli esterni. Ad esempio, la Juve con la difesa a 3 è estremamente offensiva. Anche la Roma quando ha difeso a 3 lo era. La Juve è più brava di noi, riusciva ad attaccare con 6 giocatori, nel nostro progetto c’era la possibilità di attaccare con 5. Loro sono stati più bravi, giocando con due interni e un regista basso avevano la possibilità di rendere offensive anche le mezzali. A noi, avendo la necessità di giocare con due mediani bassi, questa possibilità era preclusa in partenza. Forse il modulo più idoneo era quello scelto anche dalla precedente gestione, ossia il 4-3-3. Tanto è vero che lo sto usando adesso, con qualche forzatura».

DERBY E FUTURO Andreazzoli non vuole parlare della Coppa Italia («Sarà l’occasione per dimostrare la sportività della città di Roma»), e si concede un’unica licenza sull’orario della gara. «Visto il periodo, sarebbe meglio giocare di sera». E la conferma per la prossima stagione? «Con i dirigenti non ne abbiamo parlato. Noi abbiamo sempre avuto idee chiare sul mio ruolo. Che è, da qui fino a fine campionato, teso a ricavare il massimo. E un nostro obiettivo era arrivare al derby di fine stagione. Se chiuderemo alla media di due punti a partita, saremo soddisfatti del nostro lavoro. Punto. E questo non significa una riconferma».

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