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SERIE A, IL PUNTO Vendetta Juve sull’Inter, Napoli e Milan non si fermano. Genoa e Siena pareggiano, risorge il Palermo

Serie A

Antonio Conte oggi è l’allenatore numero 1 in Italia. A tre giorni dall’andata dei quarti di finale di Champions League in cui affronterà il Bayern Monaco (che nel pomeriggio ha ridicolizzato per 9-2 l’Amburgo e a cui manca un punto per vincere il campionato con 7 turni di anticipo), la sua Juventus fa un altro fondamentale passo verso il secondo Scudetto consecutivo. Vittoria a San Siro, vendetta sull’Inter di Stramaccioni che all’andata tolse l’imbattibilità allo Juventus Stadium.

Il 2-1 bianconero porta le firme di Quagliarella e Matri, ma soprattutto quella di Conte: la sua capacità di ruotare gli attaccanti ottenendo sempre il massimo, e i gol, da tutti è unica in Italia. Ha tenuto fuori Vucinic e Giovinco dando fiducia all’inedita coppia. Il tecnico l’ha preparata alla perfezione e dopo tre minuti già è  stato palese: palla verticale rasoterra, velo di Matri che scappa in area portando via i difensori a Quagliarella a cui non resta che prendere la mira e battere Handanovic all’incrocio.

Anche la Strama-Inter però oggi ha avuto lampi da grande squadra, soprattutto quando nella ripresa è entrato Guarin che con Cassano e Palacio ha spaccato più volte in due la difesa bianconera: Buffon, miracoloso nel primo tempo, si è piegato all’argentino splendidamente imbucato centralmente dal talento di Bari Vecchia. Conte e la sua Juve non si sono scomposti e ancora la coppia d’attacco bianconera ha affettato l’Inter: Quagliarella mette al centro una palla che sembra morire sul fondo, Matri con il contro-movimento tipico di un centravanti con la C maiuscola stordisce Ranocchia e fredda Handanovic.

Uno spot per il calcio italiano, rappresentato in tutto e per tutto: tre rigori non dati da Rizzoli, due per l’Inter (un fallo di mano di Bonucci e un contatto Chiellini-Cassano sotto gli occhi degli impassibili arbitri addizionali), uno per la Juve (Handanovic su Vidal) e mega rissa finale per l’entrataccia di Cambiasso, espulso, sulla caviglia di Giovinco rimasta integra per miracolo.

I punti di vantaggio sulla seconda rimangono 9, visto che proprio a Torino il Napoli vince il più rocambolesco dei posticipi: 5-3 al Torino con la tripletta di Dzemaili e la splendida quanto decisiva doppietta di Cavani, entrato nel secondo tempo dopo il ritardo dell’aereo dall’Uruguay. Due volte in vantaggio, i granata con Barreto, Jonathas e Meggiorini avevano ribaltato la partita. L’ultimo dei tre gol dello svizzero, la meravigliosa punizione di Cavani seguita dal colpo di testa permettono a Mazzarri di tenere ancora dietro il Milan di Balotelli. La firma di Super Mario c’è sempre nel successo rossonero sul campo del Chievo: è sua la punizione respinta male da Puggioni e ribadita in rete da Montolivo. Un duello ripetutosi almeno altre sei volte tra il centravanti della Nazionale e il portiere veronese, sempre attento a respingere di pugno. Allungano così Milan e Napoli nella corsa Champions, vista la sconfitta della Fiorentina tra le porte chiuse di Is Arenas. Il Cagliari batte i viola grazie alla doppietta di Pinilla e vede arrivare ad un solo punto la Lazio di Petkovic.

I biancocelesti rimontano il Catania nella partita in cui la Dea Bendata ci mette più volte lo zampino: Radu rinvia su Izco e il pallonetto che ne scaturisce batte Marchetti, poi Legrottaglie batte Andujar nella propria porta. Infine Bellusci atterra Ederson in area e permette a Candreva di segnare dal dischetto il 2-1 finale che lancia la Lazio verso il derby da una prospettiva totalmente opposta rispetto alla Roma, uscita con le ossa rotte da Palermo. Una Vittoria fondamentale per i rosanero, soprattutto per il 2-2 di Marassi tra Genoa e Siena in una partita tesissima: Emeghara e Rosina ribaltano il vantaggio iniziale di Borriello, ma Jankovic sigla il pareggio che permette ai rossoblu di rimanere quartultimi in classifica, un punto sopra ai toscani. Ultimo in classifica il Pescara, sconfitto anche a Parma per 3-0. Classici pareggi di fine campionato senza reti tra Atalanta e Sampdoria e tra Udinese e Bologna, nella quale però Curci para un rigore a Di Natale.

Daniele Luciani

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