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REPUBBLICA.IT Totti, 20 anni di gol e magie: ”Campione in campo e fuori”

Totti

(L. Serafini) – Prendetene il numero di maglia e raddoppiatelo. Sono passati 20 anni da quel Brescia-Roma del 28 marzo del 1993, quando Vujadin Boskov sostituì Ruggero Rizzitelli con quel Francesco Totti di cui tanto si mormorava già tra i campi di terra di Roma. È l’inizio di una storia non ancora finita, tinta di soli due colori, e costellata di record battuti, cui il mondo del calcio oggi rende merito.

TOTTI FA 20  Non bastano quei 10 minuti del 28 marzo per segnare la prima rete in giallorosso: bisogna attendere il sinistro rasoterra del 4 settembre del ’94, Roma-Foggia 1-1, che permette a Totti, finalmente, di provare a ripetere l’esultanza studiata a casa con il fratello Riccardo. È il primo di 226 gol in Serie A, che hanno portato il capitano giallorosso a superare Nordahl al secondo posto nella classifica assoluta dei marcatori nel campionato italiano. “Adesso il mio obiettivo è superare Piola”, quota 274 reti. Una scalata iniziata sotto la guida di Mazzone, che oggi si unisce ai festeggiamenti: “E’ un grande piacere, ma non per il giocatore ma per l’uomo, perché – spiega l’ex tecnico giallorosso – oltre ad essere un grande campione, che sta facendo e ha fatto la storia della Roma, Francesco è una persona splendida che si merita, umanamente, tutti i traguardi che ha raggiunto”. A Mazzone il talento di quel ragazzo non era sfuggito: “Ho avuto da subito la sensazione che fosse uno dei migliori, ma l’ho nascosto, non ho avuto pubblicamente grandi slanci nei suoi confronti: Roma è una città molto difficile calcisticamente e ho sempre avuto l’istinto di difenderlo, tenendo per me le idee che avevo su di lui”. Non ne nascose la poca stima Carlos Bianchi, pronto a spedire Totti a Genova, sponda Samp. Alla fine fu il tecnico argentino a partire, mentre il 10 giallorosso iniziava a macinare gol facendosi apprezzare da tutti i suoi allenatori: Zeman, Capello, Spalletti. Proprio sotto la guida del tecnico di Certaldo arriva per Totti, nel 2006, l’infortunio più grave della carriera: un brutto tackle di Vanigli, al tempo giocatore dell’Empoli, costringe Totti a finire sotto i ferri. “Avrei potuto rovinare la sua carriera ma soprattutto lui avrebbe potuto rovinare la mia – ricorda Vanigli -. Francesco Totti dopo quell’episodio nei miei confronti si comportò da uomo. Avrebbe potuto darmi del ‘macellaio’ ma non lo ha fatto”.

CAMPIONI DEL MONDO – Un bacio alla Coppa del Mondo, la bandiera dell’Italia intorno alla testa e un sorriso sornione. È Totti, a Berlino, tre mesi dopo il terribile infortunio, da Campione del Mondo con gli azzurri di Lippi. L’ex ct si unisce alle celebrazioni del numero 10: “La cosa veramente bella è che quando parla di calcio non accenna mai al giorno in cui smetterà”. D’altronde c’è un secondo scudetto da provare a mettere in bacheca, dopo le delusioni del 2002, 2008 e 2010. Sono stati 203 i compagni a ruotargli intorno, ma ce ne vorranno altri per permettergli di raggiungere nuovi trofei. Tra questi non ci sarà sicuramente Del Piero, emigrato a Sidney dopo essere stato scaricato dalla Juventus: “Complimenti per il tuo traguardo Francesco e, – si raccomanda ai microfoni di Retesport – non ti fermare!”. Dovrà quindi mettersi l’anima in pace Gianluigi Buffon, costretto da Totti a raccogliere 10 volte la palla in rete. “Hai fatto la storia del calcio italiano: 20 anni di serie A, che traguardo…”. Si complimenta il numero 1 della Juventus, che quasi si sorprende: “Noi due siamo una generazione fortunata: è vero che dopo i 30 anni ogni stagione ne vale sette, però tuo sembri tornare indietro nel tempo invece di invecchiare. Hai scritto la storia del calcio, col presente e col futuro prossimo: un giocatore che non si può discutere. E per me sarai sempre un azzurro”. Chissà che nel 2014, in Brasile, Buffon non si ritrovi proprio Totti come compagno di camera. Magari insieme a loro potrebbe esserci anche Mattia Destro, pronto a ricevere in azzurro come alla Roma, gli assist del numero 10: “E’ un campione, chiunque vuole giocare con lui. Guardandolo cerco di apprendere il più possibile”. D’altronde Prandelli non ha mai chiuso a un’eventuale convocazione del capitano giallorosso, augurandosi “di vederlo così fresco a lungo”. Sulla tenuta di Totti, ha pochi dubbi Sabatini: ”Il Totti attuale  –  spiega il ds giallorosso – potrebbe giocare nel resto del mondo, farà di tutto per mantenere questa condizione”.

Il segreto di tale longevità è tutto nell’aneddoto raccontato da Mario Brozzi, ex massaggiatore giallorosso: “Una volta mi ricordo che nel corso di una partita di campionato a Milano riportò uno stiramento nei primi 45 minuti di partita. Ebbene, non uscì dal campo, mi confidò la cosa solo a fine gara. Io gli chiesi allora perché non mi aveva avvisato del problema. Lui mi rispose: ‘Non volevo uscire. Mi stavo divertendo troppo’”.

LE ISTITUZIONI – Francesco Totti non è solo il capitano della Roma, ma anche uno dei simboli sportivi della città. Per questo il Sindaco Alemanno lo attende in Campidoglio, non per assegnargli un posto nella sua giunta, ma per festeggiare “i 20 anni in Serie A e il record dei gol. Per noi è un esempio molto importante – sottolinea il sindaco – di fedeltà a una squadra, a una città e di un campione che s’è fatto da solo ed è riconosciuto dal mondo”. Anche Rosella Sensi, ora assessore capitolino ma con un passato da presidente della Roma, festeggia: “Francesco è un simbolo, un esempio, che non solo rimarrà nella storia del calcio italiano, ma per tutti i ragazzi che vogliono avvicinarsi al mondo del calcio, grazie ai valori che gli sono stati trasmessi dalla sua famiglia”. Gli auguri per i 20 anni in Serie A arrivano anche dal nuovo numero 1 dello sport Italiano, Giovanni Malagò: “Francesco è il mio gladiatore. Un campione a tutto tondo, un fuoriclasse in campo e fuori”.

Fonte: Repubblica.it

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