(F.Angeli – M.Pinci) –Dopo la trattativa sfumata con l’As Roma ora per lo sceicco si mette male anche con la giustizia. Qualche giorno fa la procura di Roma lo ha indagato per aggiotaggio.
Alla notizia al Qaddumi ha reagito accusando un malore. E dalla sua casa alle porte di Perugia agli amici che lo cercavano ha detto di essere stato abbandonato in extremis dall’investitore che doveva garantirgli i fondi. Questo non basta però a cancellare la certezza di una bufala mal riuscita.“Un episodio che ricorda quello della Fontana di Trevi di Totò”, ha commentato il presidente della Consob Giuseppe Vegas.
L’affaire sceicco mette di fronte alle proprie responsabilità anche la proprietà americana della Roma. Al presidente James Pallotta e ai suoi manager— Sean Barror, Mark Pannes — Unicredit presenterà il conto di una gestione discutibilissima. Informata tardi della trattativa, pare a preliminare già siglato, la banca ha manifestato perplessità decise fin da subito, pur incassando il «non me ne curo» del dg Baldini. Restano però le debolezze di un club che, lo ha detto il direttore generale, ha bisogno dell’ “ossigeno” di nuovi soci. E che forse per questo ha scelto di abboccare all’amo dello sceicco, soggetto abituato a operare secondo un copione fisso: l’approccio a società in difficoltà, la storia di un’eredità da sbloccare perla quale garantiva mostrando conti cifrati al Credit Suisse di Boston, la firma sui preliminari c il ritiro finaledall’operazione. Un vero e proprio”sistema Qaddumi”, dalla Fagnus di Umbertide all’Acquamarcia del gruppo Caltagirone Bellavista, e che lo aveva portato persino a tentare nel 2004 lo sbarco su Luna Rossa: operazione naufragata, si dice, dopo la firma di una serie di pre contratti.