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IL ROMANISTA Dossier arbitri: la prova del 9

Marco Guida

(D. Galli) – Se tre indizi fanno una prova, nove che sono? Guida di Torre Annunziata è il benvenuto – e si fa per dire – in un club affollato. Assieme ai suoi colleghi ha contribuito a condizionare la stagione della Roma: è stata la nona direzione contraria, la nona volta che la società viene penalizzata dagli arbitri, la decima contando anche l’infelice Russo di Nola (sì, sempre lui, quello di Brescia-Roma, do you remember Mexes?) con l’Atalanta in Coppa Italia.

Non sono opinioni, non è vittimismo, c’è un dossier zeppo così di torti, di errori marchiani (a voler essere buoni, a non voler essere facili dietrologi). Guida dovrebbe spiegare perché a Udine non vede il fuorigioco di Torosidis, che quindi in gioco viene affrontato e steso in area da Gabriel Silva, e poi non vede il colpo che Danilo rifila sempre a Torosidis e sempre in area. Che poi mica è vero, perché per vederlo lo vede. Ma lo vede male, non ci capisce niente, punisce il greco ammonendolo per simulazione. Di più. C’è un altro elemento su cui riflettere. Cosa sarebbe successo se sabato a Marassi il nostro amico – e si fa sempre per dire – Damato di Barletta avesse assegnato un rigore – uno qualsiasi, eh? – al Genoa? Quello per il tocco col braccio del milanista Zapata, per esempio. Oppure quello ancora più clamoroso per la parata, letteralmente, del rossonero Niang sul colpo di testa di Borriello. Cosa sarebbe successo se il genoano Granqvist al momento di incornare non fosse stato spinto da un paio di milanisti? Sarebbe probabilmente successo che il Milan avrebbe perso, come è possibile, anzi è quasi certo, che il giorno dopo con almeno uno dei due rigori su Torosidis (il secondo avviene sul punteggio di 1-1) la Roma avrebbe potuto vincere. Sarebbe successo che ora il Milan avrebbe 48 punti in classifica e non 51 e la Roma 46 e non 44. Sarebbe successo che adesso saremmo a 2 punti dai rossoneri attualmente al terzo posto. E non a 7.

ROMA-CATANIA 2-2 Prima di campionato, dirige De Marco. Entrambi i gol del Catania sono irregolari. Sul primo Marchese è in fuorigioco. L’azione della seconda rete è viziata da un fuorigioco di Lodi.

INTER-ROMA 1-3
 Al 93’ Osvaldo, già ammonito, prende il secondo giallo per un fallo di mano che non è da punire. Espulso, salta Roma-Bologna, che perderemo 3-2.

ROMA-UDINESE 2-3
 L’arbitro è Massa. Sul 2-2, a pochi minuti dalla fine, viene regalato all’Udinese il rigore che Di Natale realizza per il 2-3 finale. Lo segnala il giudice di porta, che vede un fallo inesistente di Castan su Pereyra. L’attaccante dell’Udinese non viene neanche toccato. E Castan viene anche ammonito.

PARMA-ROMA 3-2 Riecco Damato di Barletta, riecco l’arbitro di Roma-Sampdoria quart’ultima del campionato 2009/10. Sul 2-1 il Parma realizza il terzo gol su un’azione viziata da fuorigioco che Damato e i suoi assistenti, colpevole peraltro di non sospendere la partita giocata su un campo impraticabile, non vedono. Il rigore alla Roma non è un’attenuante: è nettissimo.

ROMA-FIORENTINA 4-2
 Contro la Fiorentina arbitra il toscano Banti (è di Livorno). Nel primo tempo non espelle Olivera che calpesta Pjanic, nel secondo annulla un gol regolare a Marquinhos, che avrebbe dato il 4-2 alla Roma ben prima del gol di Osvaldo e ben prima che la Fiorentina sfiorasse il 3-3.

ROMA-ATALANTA 3-0
 (COPPA ITALIA) Dirige Russo di Nola, che non dovrebbe più arbitrare in Serie A da quel Brescia- Roma del 2010/11. Alla Roma mancano due rigori: trattenuta di Raimondi su Destro e fallo di mano in area dello stesso Raimondi. Ok il rosso a Osvaldo.

CHIEVO-ROMA 0-1 
Bergonzi è chirurgico. Ammonisce Castan per un gioco pericoloso, non caccia Rigoni per un fallaccio a piedi uniti su Piris, ma sopratutto non assegna un rigore alla Roma al 5’ della ripresa: nel tentativo di anticiparlo, Dainelli prende Totti in area. E forse ce n’è anche un secondo, poco prima del gol di Pellissier (in posizione molto dubbia), per un’entrata scomposta di Guana su Balzaretti. Nel dubbio, Bergonzi s’astiene. Chirurgico. Davvero.

ROMA-MILAN 4-2
 Sul 4-2 per la Roma, a partita conclusa, Marquinhos viene espulso: Rocchi lo butta fuori per un tocco col braccio con cui, in posizione defilatissima (sotto la Monte Mario!) ma secondo Rocchi da ultimo uomo, il brasiliano interrompe un attacco di El Shaarawy. E così la Roma dovrà andare a Napoli orfana di uno dei migliori centrali d’Europa. Risultato, Roma sconfitta al San Paolo.

SAMPDORIA-ROMA 3-1
 Sullo 0-0 viene annullato un gol regolarissimo a Lamela. Il fuorigioco è solo nella mente di Celi di Campobasso. Quattro minuti dopo la Samp, che vincerà 3-1, si porta in vantaggio.

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