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REPUBBLICA.IT La Roma e lo sceicco barista: “Pagamenti entro il 14 marzo”

Sceico Adnan

In una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, il club giallorosso ha fatto chiarezza sul presunto ingresso in società di Al Qaddumi, che avrebbe poco più di due settimane di tempo per chiudere l’operazione garantendo l’investimento (circa 50 milioni di euro). Intanto il diretto interessato si racconta in un’intervista: “Amo l’Italia e voglio investire in questo paese, non solo nell’A.S. Roma”. E rivela: “In passato ho anche fatto il barista e l’imbianchino”

“L’unica condizione per la chiusura dell’operazione è l’effettivo pagamento del prezzo dell’investimento entro il 14 marzo”. Con un lungo comunicato emesso “su richiesta della Consob”, la Roma detta i termini dell’affare con Adnan Adel Aref Qaddumi. Lo sceicco che vuole affiancare Pallotta al comando del club giallorosso avrà quindi soltanto poco più di due settimane per versare i soldi – si parla di una cinquantina di milioni – richiesti dal contratto preliminare siglato con la As Roma Spv llc, veicolo della proprietà americana della Roma. Eppure, qualche timido dubbio sembra sfiorare anche il club che, specificando di aver svolto sul soggetto arabo “un’attività di due diligence con riferimento alla disponibilità di risorse finanziarie idonee”, ricevendo in cambio “le usuali dichiarazioni e garanzie in merito alla propria consistenza patrimoniale”, a Roma non manca di specificare come da Qaddumi non siano state rilasciate “formali garanzie con riferimento all’esecuzione delle proprie obbligazioni”. Di fatto, la Roma sembra rimandare ogni discorso a quando lo sceicco di Perugia avrà soddisfatto – o meno – le condizioni dell’accordo preliminare. Specificando, a scanso di equivoci, come “indipendentemente dall’esito della trattativa, James J. Pallotta continuerà a mantenere la gestione delle operazioni di A.S. Roma”.

PARLA AL QADDUMI: “AMO L’ITALIA, VOGLIO INVESTIRE NELLA ROMA” – In un’intervista rilasciata a ‘Il Tempo’, lo sceicco Adnan Adel Aref Qaddumi ha raccontato la sua vita: “Sono arrivato in Italia nel 1980 e ho iniziato a studiare all’Università di Perugia, ero molto ricco, mio padre mi mandava mille dollari al mese e conducevo una vita molto agiata”. Poi qualcosa cambiò: “L’anno successivo ho conosciuto mia moglia Maria Grazia, me ne sono innamorato, ma la mia famiglia non l’ha presa bene. Volevano che tornassi in patria e mi hanno chiuso i rubinetti. Per questo ho anche lavorato come barista e imbianchino”, ha spiegato Al Qaddumi, che ora però dice di avere un immenso capitale da sfruttare per entrare nella società giallorossa: “Sono stato sempre un tifoso della Roma e ho sempre avuto intenzione di investire in Italia. Amo questo Paese, mi sento italiano al 100% e per questo voglio restare qui. Non c’è solo la As Roma. Nel progetto in Arabia, ad esempio, ho voluto che entrasse la società Acquamarcia e mi era stata proposta la sua totale acquisizione. Ho fatto controlli con miei consulenti e revisori che mi hanno sconsigliato di prendere la società».

Attualmente Al Qaddumi ha una casa in affitto alla Borghesiana e si sposta spesso tra Roma e Perugia. La sua società, l’Amyga Srl, ha sede in via Gandiglio, nel cuore dei Colli Portuensi, oltre ad avere dei riferimenti anche a Perugia e Varese. Eppure chi abita in quella zona della capitale assicura: “Mai sentita questa società nè il nome del suo titolare. Questa non è una zona per ricchi”. Inoltre ci sono tracce anche a Cordigliano, piccola frazione in provincia di Perugia, ma nessuno sembra averlo mai visto.

I DUBBI DELLA BANCA – La Procura di Roma, tuttavia, ha già aperto un fascicolo senza ipotesi di reato per avere chiarimenti, insospettita dall’oscillazione del titolo in borsa della società (due eccessi di rialzo). La vicenda ha infatti diversi lati oscuri: lo sceicco, prima ancora che gli americani acquistarono il club giallorosso nel 2011, aveva presentato un’offerta, ma la banca Unicredit rimase abbastanza perplessa in quanto la sua società, la ‘Amyga Srl’, aveva una sede fantasma a Roma ed era stato impossibile recuperare i bilanci effettivi. Lo sceicco investirebbe circa 50 milioni di euro, acquistando il 50% delle quote attualmente in mano agli americani, rappresentati dal presidente James Pallotta.


ANDREAZZOLI: “CON ZEMAN MANCAVA CHIMICA” 
– “All’interno di un gruppo di lavoro deve scoccare la scintilla, deve nascere quella chimica senza la quale le cose non funzionano. Forse, nel caso di Zeman, e’ mancato qualche elemento”. Cosi’ Aurelio Andreazzoli, attuale allenatore della Roma, ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su Radio1, ha provato a spiegare il flop del tecnico boemo nella sua seconda avventura giallorossa. “Bisogna anche dire che con Zeman, o in certe partite o all’interno di alcune gare, la squadra ha espresso un calcio meraviglioso come ci ha abituato a vedere nel corso della sua lunga carriera, ci sono state gare in cui abbiamo annichilito gli avversari”.
Sul suo futuro: “La dirigenza prenderà le sue decisioni in assoluta tranquillità e io le accetterò – ha detto Andreazzoli – E’ normale che gli interessi sono molti, c’è voglia di stupire, di fare cose eclatanti ma io so che sto lavorando per una società che ha capacità di critica rispetto al lavoro che si fa. Aspettiamo, vediamo, io non ho alcuna pressione, godo a fare questo lavoro”. E se arrivasse un altro allenatore, non è detto che Andreazzoli non accetti di tornare a fare il ‘tattico’. “Io sono sempre dietro le quinte, sto facendo ora un lavoro diverso, sto svolgendo un ruolo più importante rispetto a prima ma avevo la sensazione di essere importante anche in precedenza”.
Infine ha parlato anche Simone Perrotta: “Se dovessimo uscire anche quest’anno dall’Europa sarebbe un fallimento totale non solo per la società ma anche per i giocatori perchè questa squadra ha qualità pazzesche. Per la maglia che indossiamo dobbiamo pensare in grande e puntare ad entrare in Europa dalla porta principale. Il terzo posto sarebbe il massimo, ma anche l’Europa League sarebbe un bel traguardo visto dove eravamo poco tempo fa”.

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