GAZZETTA DELLO SPORT Gioco e cuore Roma infinita

(A. Pugliese) – Dalla Coppa Italia al campionato legati da un filo nerazzurro. Sì, una Roma copernicana non solo tatticamente, ma anche come carattere si lancia sull’Inter. Sarà una sfida totale. La porta dell’Europa passa dal derby con Stramaccioni. Domenica sera si ritroveranno all’Olimpico due squadre stremate nelle gambe e nell’organico da due sfide eroiche in Coppa Italia finite ai tempi supplementari. Entrambe all’ultimo respiro. A Firenze la Roma ha giocato con quella spinta immaginaria richiesta da Giacomino Losi, indimenticato Core de Roma: «Questa squadra vale la Juventus, le manca la cattiveria». Ieri, in campo, c’era anche questa.

Urlo finale Bellissima la cartolina finale. Mano nella mano sotto lo spicchio di curva per prendere gli applausi dei tifosi giallorossi finalmente sazi di una prova non solo fatta di geometrie, ma anche di cuore. Con una vittoria scaccia incubi che tiene in sella tutti: tecnico («Grande prova dei ragazzi sotto tutti i punti di vista»), dirigenti e vecchi e nuovi leader. Uno su tutti: Daniele De Rossi che bacia la maglia. «Avevamo bisogno di questa vittoria — dice —. Si è visto cuore, spirito di sacrificio, anche a discapito del nostro gioco. Una vittoria che dà morale e fa gruppo, e ci avvicina molto all’Europa. Il 3-4-3? Un esperimento riuscito, è sembrato che ci avessimo già giocato».
Silenzio spezzato Non parlava da mesi, De Rossi: ieri, dopo una vittoria così, si è tolto anche qualche sassolino dalla scarpa. «Ho vissuto questo periodo in maniera serena, per quel che era possibile — spiega —. Si è parlato troppo “da tutti i pizzi”, voci che arrivavano da qualsiasi parte e che hanno alimentato tormentoni. Al di là delle prestazioni, belle o meno belle, sono orgoglioso di quello che ho fatto e di come mi sono comportato. Devo ringraziare i miei compagni che mi sono stati vicini anche quando non giocavo, mi danno una mano, mi stimano e mi vogliono bene. Loro sono stati importanti per me nei momenti, e ci sono stati, in cui ero triste e nervoso. Ma quello che posso dire è che non è mai mancata la professionalità in questi sei mesi e in 12 anni di Roma. E Destro non va bruciato».
Ora l’Inter Mercoledì, nell’andata di Coppa, mancheranno Osvaldo, Pjanic, Dodò e Taddei, tutti squalificati. Il bosniaco non ci sarà, ma su Facebook esulta: «E due! Siamo stati bravi, ma niente euforia, da domani pensiamo all’Inter». Guardando a domenica, intanto, Balzaretti punta quello che può essere l’ultimo treno per la Champions. «Crediamo in quello che facciamo, siamo consapevoli che dobbiamo uscire da questo momento — aveva detto prima della partita —. È già successo una volta che siamo riusciti a tirarci fuori da un passaggio difficile, possiamo riuscirci un’altra volta. La stagione è ancora lunga, le nostre prestazioni non sono mai state completamente negative. Ripartiamo dalle nostre forze per andare avanti». Domenica potrebbe davvero essere l’ultima di Marquinho in giallorosso. In settimana, infatti, dovrebbe sbarcare a Roma un rappresentante del Gremio per definire il ritorno del centrocampista in Brasile.
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