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IL ROMANISTA Riccardo Viola: “Realizzato il sogno di papà”

Dino Viola

(M. Macedonio) – «E’ il sogno di mio padre, che finalmente si realizza» dice Riccardo Viola, al termine della conferenza stampa congiunta tra Orlando e Trigoria. «Che la Roma possa avere finalmente la sua “casa”, è un fatto certamente positivo – continua il figlio dell’indimenticato Dino, presidente della Roma dal ’79 al ’91. – E’ un motivo di soddisfazione per tutti i tifosi, a cominciare da quel senso di appartenenza che verrebbe ad essere consolidato in una vera casa giallorossa».

Come previsto, l’annuncio è ruotato intorno all’area individuata dalla società per la costruzione dell’impianto e ai tempi che serviranno per completare l’opera.

Senza farne un discorso politico, perché non sarebbe corretto, inizia oggi un percorso, che ha avuto la sua approvazione dall’attuale amministrazione comunale e mi auguro vedrà un’altrettanta predisposizione da parte della nuova. L’auspicio è quindi che tale progetto vada avanti, senza che nessuno si metta di traverso, e che ciò che è stato avviato venga anche portato a compimento. E nei tempi più brevi possibili, visto che questa città ci ha spesso abituato a fasi bibliche. Dopo il fallimento di progetti come la Formula 1 o le Olimpiadi 2020, sarebbe davvero un bel segnale.

Nella conferenza si è accennato a un iter burocratico contenibile in dodici mesi, riducibili a otto nel caso in cui andasse in porto nel frattempo la legge sugli stadi.

Certo, la legge faciliterebbe molte di queste procedure. Le mie preoccupazioni nascono proprio dal fatto che si è già arenata più volte in Parlamento. Anche se credo che, al di là di una regolamentazione come quella, possano esservi altre forme di bilanciamento. Si parla di finanziamento privato, ma è anche vero che, trattandosi di un impianto destinato allo sport, è possibile accedere a forme diverse di finanziamento, con un passaggio anche pubblico, come lo stesso credito sportivo, che tra le sue finalità ha proprio quella di dare impulso all’impiantistica di questo tipo.

Tra i timori sollevati da molti, vi è anche quello che lo stadio possa diventare pretesto per speculazioni edilizie.

Non credo che nell’area di Tordivalle sia possibile dar luogo a cementificazioni. C’è naturalmente un discorso di viabilità, che andrà curata in modo particolare per consentire il miglior accesso alla zona. E, ovviamente, un’attenzione andrà rivolta anche alle infrastrutture, da potenziare per migliorare trasporti e mobilità. Ma, come ripeto, tutto questo diverrà realizzabile solo se vi sarà la volontà politica di portare avanti il progetto.

Che sensazioni le dà che si parli di uno stadio di proprietà?

Come ex dirigente della As Roma e appartenente alla famiglia che già nell’86 parlò per prima di un nuovo stadio, non può che farmi piacere che finalmente si arrivi a realizzarlo. Come presidente del Coni provinciale, mi sento anche di dire che lo stadio Olimpico resta un patrimonio importante della Capitale, e che ancora di più sarà a disposizione della città, perché continueranno a trovarvi spazio tanti eventi e tante discipline sportive. Che è poi ciò che metterà Roma nella condizione di essere, sempre di più, un punto di riferimento in campo internazionale

 

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