ZEMAN vs PETKOVIC Ancora uno scontro inedito, in un derby che vale molto

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Si sa, nella Capitale le voci girano più che in altre città, soprattutto quando le vicende calcistiche di Roma e Lazio si intrecciano, più o meno direttamente. Così il destino metterà di fronte, domenica, Petkovic e Zeman: secondo molti lo slavo è uno dei tecnici contattati da Baldini prima di optare per il ritorno del Boemo. Una dirigenza alla continua ricerca di sorprese e calcio ‘elitario’ aveva individuato nell’attuale tecnico biancazzurro un promotore del calcio offensivo. Così ci sarà ancora uno scontro inedito per la nostra massima serie, dato che Petkovic è una delle facce nuove di questa stagione.

Vladimir Patkovic nasce a Sarajevo il 15 agosto 1963, dal 1992 è di nazionalità bosniaca, ma ha anche passaporto croato e svizzero; tra le sue doti riconosciamo un grande bagaglio culturale, che lo ha portato a conoscere e parlare correttamente ben otto lingue. Come molti vanta un passato da calciatore: centrocampista centrale decisamente muscolare, favorito da una fisicità importante (190 cm per 90 kg). Anche da calciatore si è diviso tra la Jugoslavia e la Svizzera: proprio nella nazione elvetica inizia la sua carriera in panchina, con il Bellinzona, ricoprendo l’incarico di allenatore-giocatore nella stagione 1997-98. La prima stagione di Zeman sulla panchina della Roma, in cui il Boemo portò i giallorossi al quarto posto, dietro solo alla Juventus di Moggi, l’Inter di Ronaldo e la sorpresa Udinese di Zaccheroni.

La sua carriera da calciatore termina definitivamente nel 2000, quando il suo prossimo avversario finisce a Napoli, per iniziare finalmente la carriera da Mister, ruolo per il quale sembra decisamente tagliato. Da allenatore si impone in Svizzera, ritrovando anche la panchina del Bellinzona. I migliori risultati li raggiunge con lo Young Boys, che guida tra il 2008 e il 2011; poi tenta una fallimentare avventura in Turchia, patria con cui si è dovuto scontrare anche Zeman, prima di salvare il Sion nel finale della scorsa stagione. Mentre lui compiva quest’impresa in Svizzera, il Boemo vinceva il campionato di Serie B, riportando il Pescara in Serie A, il tutto grazie ad un calcio fatto di qualità e intensità, interpretato a perfezione dai tanti giovani a disposizione.

Come Zeman, il tecnico della Lazio ama praticare un calcio offensivo, ma decisamente meno integralista. Era stato presentato come un fondamentalista del 4-3-3, un sergente di ferro: nulla di vero. Ha dimostrato di poter cambiare schema spesso e volentieri, a seconda dell’avversario e degli avversari di turno, di comunicare con i suoi ragazzi ascoltandone i consigli, di essere molto elastico anche durante gli allenamento. La sua squadra è partita molto forte, e sta vivendo un periodo di appannamento, ma sappiamo che nei derby questi conti non servono, trattandosi di una gara diversa, in cui contano molto le motivazioni. Zeman non farà mai a meno del suo schema, del suo gioco, Petkovic si affiderà a Klose, Mauri e Hernanes, gli uomini che fino ad oggi hanno fatto la differenza. Vedremo come la Roma cercherà di bloccarli, ma, soprattutto, come la difesa della Lazio cercherà di arginare il tridente offensivo giallorosso: tra tutti Lamela, che si troverà di fronte Lulic, forte in fase offensiva, ma pecca decisamente in quella difensiva.

A cura di Luca Fatiga


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