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TUTTOSPORT Da ieri Zeman è più solo

Zeman

(S. Carina) – Se doveva essere una difesa di Zeman, è certamente mal riuscita. Ma probabilmente non era questo l’intento del ds Sabatini, più preoccupato – alla luce dell’intervista rilasciata a Roma Channel – a difendere il suo lavoro in sede di mercato. Glissata la domanda – «Zeman sembra sotto i riflettori, si parla di una fiducia a tempo. Facciamo chiarezza?» – i tempi delle difese ad oltranza di Luis Enrique – «Avanti con lui, non abbiamo mai avuto dubbi. Rimarrà il nostro allenatore» (6 marzo) – appartengono oramai al passato.

E così da ieri, Zeman è sempre più solo, responsabile quasi in toto della situazione che sta vivendo la squadra. A partire dal mercato: «È una rosa sottoscritta dall’allenatore – ha spiegato il ds –abbiamo condiviso tutte le scelte che sono state fatte sempre all’unisono, confrontando le qualità dei giocatori e le loro caratteristiche. Elementi non adatti al suo gioco? Non la ritengo un’ipotesi reale perché tutti questi giocatori possono giocare nel 4-3-3. Siamo sicuri di avere una rosa competitiva, tutti i giocatori sono all’altezza». Passando al mancato impiego di Pjanic – «Sconta le scelte che sta facendo l’allenatore» – e finendo con il momento-no di Destro: «Si sta preparando bene ma non ha avuto opportunità. Zeman lo stima molto, addirittura qualche tempo fa lo ha paragonato a un grande del passato. Su di lui non abbiamo alcun dubbio». Come sull’eventuale successore del boemo che «non sarà mai Delio Rossi».

Il gran finale, però, è dedicato ai media. Dopo l’affondo di Baldini, appena un mese fa – «Vogliono destabilizzarci, ma qui nessuno va via» – Sabatini se la cava con un più generico «c’è una voglia feroce di distruggere quelle cose che la Roma sta cercando di fare». Non rendendosi (forse) conto che al timone della squadra che nelle ultime 51 gare ufficiali ha perso 20 volte e ha una media punti in campionato (1,49) inferiore solo all’era Ciarrapico, c’è anche lui.


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