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IL TEMPO Roma, vietato sbagliare

Mattia Destro

(Il Tempo) – È il diktat della Roma che piomba a Pescara dopo la vittoria interna contro il Torino e che prova a rimettersi in piedi dopo un avvio di stagione da dimenticare. Nove punti nelle tre partire con Torino, Pescara e Siena prima del big match (divenuto ormai per molti una sorta di scontro diretto) contro la Fiorentina di Montella, è l’obiettivo di un gruppo tornato a far quadrato e che sembra andare finalmente tutto nella stessa direzione. Inutile dire come, almeno sulla carta, quella di oggi è sicuramente la più facile delle tre partite in discussione, ma forse proprio per questo nasconde insidie inattese. Il Pescara ha appena cambiato allenatore, Bergodi è un ex giocatore di Zeman e proprio il ritorno del boemo è uno dei temi caldi della giornata.

C’è aria di gran festa per il ritorno in Patria del profeta che lo scorso anno aveva regalato una promozione fantastica alla squadra abruzzese e fatto tornare a sognare una piazza «assopita» da diciotto anni. Clima strano: da una parte l’euforia e la stima per il tecnico, dall’altra un maledetto bisogno di punti, una gran voglia di riscatto e la cosapevolezza di quanto le squadre di Zeman siano «leggere».

Ecco, questa è la giornata per dimostrare il contrario, all’insegna di una «normalità» che il boemo sembra acquisire lentamente con la consapevolezza di non poter più sbagliare. (…). Troppa la differenza tecnica tra le due squadre nonostante la squalifica di De Rossi e l’infortunio di Lamela. Ma Zeman alla vigilia appare tranquillo. «Ho dei ricordi più che positivi, non solo per i risultati ma anche per il trattamento avuto da tutta la gente. Sono contento di tornare, anche se da nemico. Bisogna valutare. So che la gente di Pescara è attaccata tanto alla squadra, ma continuo a dire che la tifoseria della Roma è la migliore. Certo però che anche lì non scherzano». Un Pescara che riparte, dopo la parentesi Stroppa (comunque 11 punti con quell’organico non sono poi così male), all’insegna di Bergodi: ex allievo del boemo. «Il cambio di allenatore – continua Zeman – di solito porta bene. Spero che il Pescara si riprenda, ma da lunedì. Bergodi l’ho avuto come giocatore, è un ragazzo posato e serio, capisce di calcio, ha fatto campionati importanti in Romania, l’anno scorso l’ho incontrato a Modena. Credo che a Pescara si sia cercata la svolta, vediamo con che risultati».

Cosa che in fondo a Zeman interessa poco, visto che ora ha tra le mani una Roma in ascesa che continua a provare a modellare a sua immagine e somiglianza: e forse anche per questo la difende da tutto e tutti. «Non sono contento dei risultati – è il bilancio fin qui del boemo – ma delle prestazioni. Se si esclude la partita di Torino contro la Juve, la squadra ha giocato sempre meglio dell’avversario: poi i risultati ci hanno condannato per errori nostri e quindi dobbiamo migliorare. Ma contro il Torino la squadra ha fatto la miglior partita del campionato. Ovvio che ora dobbiamo disputare partita su partita e renderci conto che possiamo giocare alla pari contro tutti. Non c’è una partita facile questo è vero, ma non c’è neanche una partita persa in partenza. Ne mancano 24. Ripeto, non sono contento dei risultati, delle prestazioni sì».

Inevitabile, anche alla vigilia di una partita che la Roma non può sbagliare, non parlare di De Rossi e di un futuro che in molti vedono lontano dalla Capitale: nonostante gli attestati di stima della società.Ma ovvio che le parole di Ancelotti, che ha messo di nuovo il centrocampista di Ostia in cime ai suoi sogni futuri, abbia riaperto una ferita mai chiusa. «Come giocatore è stimato da tanti – spiega Zeman – non solo da Ancelotti. Per la carriera fatta finora può servire a tanti. Però sta alla Roma. Problemi tra noi? Non so chi mette in giro queste voci, di sicuro non io e penso nemmeno De Rossi. Non ho avuto problemi con lui, abbiamo parlato tatticamente della partita come fanno tutti gli allenatori».

 

Ma su questo fronte le parole servono a poco, la «verità» si saprà solo quando De Rossi avrà scontato la squalifica. (…)

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