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IL TEMPO Obiettivo Fiorentina

Roma-Palermo Lamela-Bradley

(A.Austini) – Come fermarsi sul più bello. Erik Lamela rientra ai box nel suo momento migliore e lascia la Roma per almeno un paio di settimane abbondanti. 

Sono tre, in realtà, quelle previste dalla diagnosi emessa dallo staff sanitario ieri dopo la risonanza effettuata al Campus Bio Medico: «Lesione legamentosa del compartimento esterno della caviglia destra». Un infortunio non gravissimo ma parecchio fastidioso, da curare con ore e ore di fisioterapia e riposo. In più c’è la componente psicologica da non sottovalutare: Lamela ha sofferto parecchio con l’altra caviglia un anno fa e questo nuovo stop lo spaventa. Ma è stato lui stesso a chiedere di restare in campo lunedì fino al termine della gara con il Torino. Lo spray anestetizzante e la fasciatura applicata nell’intervallo gli hanno fatto passare il dolore sul momento. «Voglio rientrare» ha detto al medico Colautti mentre lo soccorreva. E tra primo e secondo tempo non ha cambiato idea. Il fatto che abbia concluso la partita sul campo, comunque, non ha peggiorato le cose: il danno ormai era fatto, per colpa di quell’appoggio della caviglia che è andata in distorsione. Ieri l’argentino stava meglio, più sciolto nella camminata e motivato a tornare il prima possibile. La Roma non lo dice, ma un obiettivo c’è: la Fiorentina. Con i viola si gioca in anticipo l’8 dicembre all’Olimpico e se tutto fila liscio nei prossimi dieci giorni l’argentino potrebbe tornare a disposizione di Zeman quella sera, per una partita che quest’anno vale più del solito. Altrimenti se ne riparla per Chievo-Roma del 16 dicembre.

Prima la Roma deve affrontare due trasferte, Pescara e Siena, senza De Rossi e il suo miglior marcatore nonché il secondo uomo più presente: finora Lamela ha giocato 915 minuti (e segnato 8 gol) contro i 972 di Totti. Non accadeva dal 2005/06 che il capitano fosse presente in tutte le prime dodici partite di campionato. Alla faccia degli acciacchi e dell’età, ma ora chi aiuta lui e Osvaldo? Destro è la risposta più logica, ma non così scontata. L’attaccante marchigiano non ha convinto il boemo quando lo ha utilizzato a destra, un ruolo che lui per primo non gradisce. E infatti nelle prime prove tattiche di ieri nel tridente c’era Nico Lopez, sostituto naturale di Lamela secondo il tecnico. «Destro non può giocare con Totti e Osvaldo» la sentenza di Sdengo, lo stesso però che in altre circostanze ha detto: «De Rossi non è un regista», «Pjanic e Totti si pestano i piedi», salvo poi smentirsi con le scelte di formazione. Quindi Destro non è battuto in partenza. Una cosa è certa: se restasse fuori anche stavolta ci resterebbe malissimo. Non c’è solo Nico Lopez a insidiarlo: sulla carta Zeman potrebbe avanzare Pjanic e liberare un posto a centrocampo. Pur senza De Rossi, in mezzo c’è abbondanza: torna Tachtsidis, Bradley in questo momento sta meglio di tutti, Marquinho chiede spazio, ma Florenzi è sempre lì. Problemi piacevoli, aspettando Lamela.

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