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IL GIALLOROSSO DELLA SETTIMANA “Caos Calmo”, ma non troppo

Baldini Zeman

Due squadre in una: stessi gol fatti della Juventus prima in classifica, 22 ufficialmente, 19 reali come l’Inter seconda, e peggior difesa (19 le marcature subite con una partita in meno, media di 2,1 a partita), peggio del Pescara, squadra probabilmente più scarsa della Serie A che ha incassato 17 reti. La Roma di Zeman è senza ombra di dubbio l’equipe più sconsiderata della Serie A. Dato forse prevedibile ad inizio stagione, ma le cause sono inaccettabili: due rimonte da 2-0 a 2-3, una debacle vergognosa a Torino, 5 punti ottenuti in casa (su 15, andamento da retrocessione), 3 rimediati grazie a San Cellino e un naufragio in quel del Tardini. La domanda sorge spontanea: che succede?

Nella Roma, A. S quotata in borsa, regna il caos più totale e rimbalza da giornali, etere e tv la lista dei possibili responsabili. Prendiamoli tutti in esame:

– PROPRIETA’ Distante ma comunque intraprendente, con 110 milioni di euro spesi in due anni non vede raccogliere i frutti. Il rosso di 58 milioni di euro è la riprova di una gestione sbagliata della parte manageriale, che a questo punto va azzerata. Serve, che ne dica Baldini, un manager veramente a diretta emanazione USA che controlli sul campo i soldi elargiti, che cominciano ad essere tanti ma dilapidati.

– MANAGEMENT Baldini e Sabatini che si apprestano a stabilire un record invidiabile: due allenatori sbagliati in due anni e due campagna acquisti, per un totale di circa 100 milioni spesi (non contando i soldi rientrati, comunque poi rispesi), colme di errori con monte ingaggi di circa 90 milioni. Dichiarazioni scellerate, senza senso ed il più delle volte discordanti da dirigente a dirigente, errori che diventano magnifici ed utopie per cambiare la storia del calcio.

– TECNICO Colpevole forse in tono minore, che prova ad applicare un copione che gran parte  della squadra fino a questo momento fa fatica a digerire per tutta la durata di un match. C’è la convinzione che il modulo di gioco sia quello migliore ma il rigetto dell’idea di adattarsi all’avversario ed ai giocatori in rosa (scelti o avallati che siano) costringe la squadra alle volte all’ “autogestione” (scena madre la risposta a brutto muso di Castan durante Genoa-Roma alla richiesta di salire con la difesa). Imputabile al tecnico, anche se tutto rientra nella sue funzioni, ma anche nei suoi limiti, è la gestione del parco giocatori: Pjanic, De Rossi, Destro (16 milioni e fiore all’occhiello del mercato) e Burdisso sono dei grandi punti interrogativi che vanno risolti. Probabilmente, come detto dallo stesso boemo, la squadra sulla carta era vista in un modo, mentre sul campo in un altro, ma allora qui entra il limite di un tecnico che non tenta mai di adattarsi alla rosa di cui dispone. Dopo 4 mesi, a detta di Totti, il gioco è seguito al 50%: e se ci volessero altri mesi per seguirlo al 100%? Siamo pronti a rinunciare all’Europa ancora una volta?

– GIOCATORI Calciatori, per la maggior parte, non all’altezza o non pronti. Inutile dire, comunque, che la colpa è dei vari Tachtsidis, Piris, Dodò o Bradley perché si sfocerebbe in un subdolo qualunquismo, come sarebbe anche dire “non seguono l’allenatore” perché, se così fosse, non avremmo visto la rimonta di Genova, dove sarebbe potuto arrivare il crollo totale, o i minuti di grande gioco contro Bologna o Udinese. Carta alla mano, i giocatori giallorossi, 16 nazionali, 3 campioni del mondo, sono senza dubbio superiori a quelli della maggior parte delle squadre più avanti in classifica. Serve a questo punto dedizione al lavoro, impegno e un minimo di compromesso per tornare a meritare veramente di indossare la maglia

Come scrisse Nietzsche in “Così parlò Zarathustra” “Bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante. Io vi dico: voi avete ancora del caos dentro di voi?”.  Speriamo che il caos che domina in questo momento a Trigoria faccia partorire in breve tempo una stella danzante che faccia tornare 1)risultati, 2)serenità e 3)gioco.

Giovanni Parisi

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