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AS ROMA Di Feo (L’Espresso): “Scalata Fioranelli? I Sensi avevano un ruolo passivo, tutto era in mano a Unicredit”

Fioranelli

Gianluca Di Feo, il giornalista che ieri su L’Espresso ha pubblicato un’articolo su Fioranelli, intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Cosa è realmente successo tra la Roma e FIoranelli?

“C’è stata una trattativa, condotta da Fioranelli che si è fatto aiutare da uno dei piu importanti banchieri italiani, Natalino Irti, e ha presentato l’offerta di 300 milioni. Il problema è dopo: quando questo signore ha dimostrato di non avere i capitali ha tirato in ballo un signore tedesco, Volker Flick. Unicredit ha continuato a bersi la storia del parente della famiglia della Mercedes senza andare a controllare. Ha seguito le promesse del signore fino alla chiusura della trattiva. Mediobanca, per conto di Unicredit, ha continuato a seguire e a pressare Fioranelli, nonostante la Roma avesse dichiarato chiuse le trattative”.

Il ruolo di Rosella Sensi?

“I Sensi non hanno praticamente nessun ruolo, tutto è in mano a Unciredit che è animata dall’ansia di liberarsi della Roma e dal debito. La trattativa è condotta esclusivamente da Mediobanca, Rosella Sensi è solo un soggetto passivo. Fioranelli non ha mai cercato di tirare sul prezzo, voleva solo accellerare i tempi”.

Perchè Fioranelli ha temporeggiato e la trattativa è saltata?

“Secondo i magistrati la trattativa era condotta da Fioranelli su istigazione di Elio Ciolini. Questo personaggio stava gestendo una grande operazione di riciclaggio per un valore di molti miliardi di euro. In Svizzera volevano depositare questi titoli chiedendo in cambio un prestito da 300milioni per prendere la Roma, una sorta di mandrakata. L’operazione è saltata perchè alcune banche straniere, al contrario di Unicredit e Mediobanca, hanno voluto vedere chi c’era dietro a questi titoli. Elio Ciolini, 4 o 5 passaporti diversi, è stato arrestato in Romania. Nel corso degli anni ha alimentato complotti giganteschi ma è sempre riuscito a farla franca”.

Pascucci?

“Non è stato accusato direttamente nella vicenda Roma. Insieme a Ciolini ha avuto un ruolo nella gestione della prima fase della trattativa. Pascucci più volte parlava di agganciare Unicredit e il suo direttore. Era riuscito, con una scalata simile a quella giallorossa, a comprare il Foggia anni prima, insieme a Chinaglia. Il calcio italiano è pieno di persone che fanno delle porcherie e anni dopo le rifanno”.

Il libro Football Clan

“Ciolini e Pascucci hanno fatto infinite operazioni con mafia e camorra. Una cosa è la corruzione e la combine, ma quando entra in ballo la mafia il gioco cambia, le regole vengono stravolte. Il libro è scritto da due tifosi che vogliono che il calcio diventi uno sport più limpido. Bisogna intervenire in fretta contro le penetrazioni mafiose, per rinascere nel segno della pulizia, della trasparenza. Ad esempio gli stadi, che entrano nelle società che gestiscono gli stadi o nei servizi all’interno degli stadi. Come la ristorazione del Barbera di Palermo, gestita fino ad un anno fa da una persona che imponeva a Zamparini determinati appalti”.

 

Fonte: centro suono sport


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