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IL ROMANISTA Quando Attilio batté Meazza

Campo Testaccio

(M. IZZI) – Che il calcio corra a cento all’ora, lo testimonia anche un semplice sguardo al gruppo giallorosso che il 20 luglio è decollato per la tournee negli Stati Uniti. Ben quattro atleti di quel roster (Bojan, Heinze, Jose Angel e Rosi) hanno cambiato maglia. Per questo affascina ancora di più la sfida nella sfida tra Totti eZanetti che si riproporrà, per l’ennesima volta, a San Siro.

Sfida tra due capitani che si stimano e che non hanno mai mancato di esternare l’uno nei confronti dell’altro il proprio apprezzamento. Se l’incontro tra grandi bandiere diventa sempre più raro (e quest’anno la serie A ha salutato definitivamente anche il confronto tra Totti e Del Piero), si può guardare al passato proprio con l’obiettivo di presentare una veloce carrellata della battaglia tra grandi bandiere che ha caratterizzato gli Inter-Roma del passato.

Ci piace iniziare da un Roma – Ambrosiana del 10 dicembre 1933, quel giorno, a Testaccio, si consumò l’ultima sfida tra Attilio Ferraris IVromanista e Peppino Meazza interista. Nel duello diretto la spuntò Attilio, visto che Meazza, nonostante una spettacolosa rovesciata nei primi minuti di gioco, rimase a secco. Il match, però, cosa purtroppo più importante, venne vinto dall’Ambrosiana in un convulso contropiede a due minuti dal triplice fischio finale.

Estremamente suggestivo è anche ricordare il pareggio a Milano del 12 novembre 1966, l’ultimo nel capoluogo lombardo, con Armando Picchicapitano nerazzurro e Giacomo Losi con la fascia al braccio per i colori romanisti. Partita infernale sugli spalti (Pugliese a fine gara uscirà mostrando ai giornalisti la giacca ricoperta dagli sputi e una manciata di bottigliette raccolte nei pressi della sua panchina) e fuori dal campo (il pullman della Roma abbandonando San Siro verrà assaltato e raggiunto da una fitta sassaiola che manderà in frantumi alcuni vetri ferendo Carpenetti ed Enzo, che verrà raggiunto da una scheggia all’occhio destro) e bellissima sul terreno di gioco con i giallorossi che, come scrisse Rodolfo Pagnini: «sembravano aver mangiato bistecche di leone». “L’ultimo valzer” tra Santarini e Facchetti si consuma invece a Roma, il 14 aprile 1977. Facchetti disputerà ancora un’annata in nerazzurro ma quello sarà il suo passo di addio contro la Lupa.

Il 27 novembre 1983, per quella che sarà l’ultimo Inter – Roma della sua carriera Agostino Di Bartolomei non si troverà di fronte i Mazzola, i Facchetti, i Corso e i Burgnich che aveva affrontato il 22 aprile 1973 nel suo debutto in serie A proprio contro i nerazzurri.

Non troverà, a dire il vero neanche Oriali, ancora fresco campione del mondo che in quel 22 aprile era in campo… Ago dovrà accontentarsi di incrociare il suo tiro poderoso con Walter Zenga (che neutralizzerà una fucilata da 35 metri del numero 10 della Roma da calcio di punizione), destinato in futuro a diventare una bandiera.

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