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CORRIERE DELLO SPORT Osvaldo-Destro, azzurro Roma

Osvaldo festeggiato dopo il gol

 (A. Polverosi) – Gli ultimi due sono stati Totti e Cassano, il 26 marzo 2005, Italia-Scozia 2-0 con doppietta di Pirlo, allora milanista. Sette anni e mezzo più tardi torna in Nazionale una coppia di attaccanti della Roma, una coppia che prende forma solo in azzurro, come punte centrali, perché con Zeman finora le strade di Osvaldo e Destro sono state separate da squalifiche e moduli. Per Prandelli, i due giallorossi possono giocare uno accanto all’altro come terminali di un rombo che è la base storica del ct. Anche per il boemo, i due possono giocare insieme, ma uno (Osvaldo) al centro e l’altro (Destro) sulla fascia. La sensazione, che solo domani sera potrà avere una riprova, è che i romanisti (soprattutto il più giovane) possano dare di più se schierati tutt’e due come punte centrali, ma su questo tema ci sarà tempo per tornare. Intanto è giusto riportare il pensiero, con definizione tecnica, di Prandelli su Destro«Centravanti o ala destra? Per me è un attaccante moderno: sa sfruttare tutto il fronte d’attacco, dà profondità e al tempo stesso non dà riferimenti agli avversari perché non gioca con le spalle alla porta avversaria. Questo tipo di attaccante può giocare a tratti sul centrodestra, a tratti sul centrosinistra e a tratti può fare, col suo compagno di reparto, il due contro due centralmente». Il ruolo, il compito, la posizione, per Destro sarà tutto diverso rispetto alla Roma.

ITALROMA – E’ un peccato, per la Roma, che De Rossi sia tornato a casa. Stasera ci sarebbe stato un bel gruppetto giallorosso in una Nazionale che resta ancora molto juventina. Tocca a loro, agli attaccanti, spingere questa squadra verso l’ItalRoma spostandolda dall’asse ItalJuve. «Speriamo che sia così», dice Destro, attento a non tornare sul tema del giorno precedente, quello dell’ala destra. Un tema interessante, che peraltro il giovane attaccante ha trattato con attenzione, senza scendere a livello polemico. Non era il caso di farlo, anche perchè, come lui stesso spiega«Zeman è un allenatore che aiuta i giovani a crescere e a migliorare, mi può aiutare a diventare un grande attaccante» . Può darsi che abbia chiesto anche a Insigne, altro talento sulla rampa di lancio di Prandelli, esploso sotto la guida del boemo. Ricorda con affetto: «Devo ringraziare anche Sannino e tutto il Siena: se sono qui è anche per merito di quella stagione in Toscana» .
CON OSVALDO – Sta abbottonato«Prandelli non ci ha ancora detto chi gioca». In realtà l’ha fatto poco prima e Destro sa già, quando parla nel piazzale davanti allo stadio di Modena, che toccherà a lui il posto accanto ad Osvaldo. «Siamo compagni di squadra e ci conosciamo un po’ meglio rispetto agli altri» Di sicuro lo conosce meglio di Giovinco, che infatti resterà fuori. E qui vale la pena ascoltare di nuovo il ct«La prestazione di Giovinco a Sofia non è stata così negativa. Ha sofferto più del dovuto perché eravamo lenti ad arrivare nella sua zona, ha avuto due opportunità e come sempre, se fa gol, i giudizi cambiano. Sa che è sotto esame, come tutti i giocatori, deve stare sereno perché non deve dimostrare nulla. Quando uno vuole dare troppo, sbaglia. Deve lavorare come sempre. In ogni caso per me resta una seconda punta». Stasera invece si gioca con un trequartista e due prime punte, anzi, con due attaccanti moderni. 

 

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