CORRIERE DELLO SPORT Aspettando Dodò: il rientro ora è un mistero

Dodo

(R.Maida) Una cometa, con la scia degli olè che aiutano a sperare che il male sia passato. Dodò finora è stato soprattutto questo: pochi battiti nell’amichevole contro l’Aris Salonicco, «sette minuti» ha ricordato Zeman. Si sono fatti apprezzare un dribbling sulla fascia sotto la tribuna Tevere, una serpentina non riuscita, il boato e gli applausi dei 35.000 tifosi della Roma. Poi, altre complicazioni. Dolori. E un esordio ufficiale ancora lontano. Bisogna aspettare la sosta, sicuro. Ma la sosta sua quanto dura?

IL PROBLEMA – Il punto è che Dodò, anni 20, non ha mai superato l’infortunio al ginocchio capitato il 16 novembre scorso, curiosamente il giorno dopo l’incidente di Burdisso. Legamento crociato anteriore saltato. Ma mentre Burdisso, anni 31, nonostante un ginocchio messo molto peggio, ha recuperato e già è tornato a fare il titolare, Dodò si è fermato a qualche partitella con i compagni e a quell’apparizione all’Olimpico. Appena alza il ritmo e l’intensità della corsa, il ginocchio si gonfia. Il tono muscolare della gamba sinistra non è ancora al livello di quello dell’altra. Nella fase più acuta, Dodò non riesce a stendere la gamba senza sentire fastidio. E i medici non possono sbilanciarsi sulla prognosi.

 


 

DIFFICOLTA’ – C’è qualcosa che non torna, se sono passati nove mesi e il futuro è avvolto nella nebbia. L’operazione al ginocchio, effettuata in Brasile, è riuscita perfettamente, come ammettono a Trigoria. Le difficoltà sono nate dopo, durante la rieducazione. E’ stato sbagliato il dosaggio, o forse la tempistica. E siamo ancora al periodo di San Paolo. A peggiorare le cose, si è aggiunto il duro lavoro di Zeman. Che era stato rassicurato sulla guarigione di Dodò e lo ha trattato come tutti gli altri: ripetute, schemi, sudore. Invece il piano di recupero è stato rallentato. «Dodò giocherà quando me lo restituiranno i medici» ha detto Zeman a Chicago, alla vigilia della prima amichevole della tournée americana. I medici però avrebbero gestito in modo diverso la convalescenza di Dodò: allenamenti più blandi e personalizzati in attesa di una condizione atletica accettabile, gradualità nei carichi. Probabilmente all’inizio – comprensibile quando non ci si conosce – c’è stato un difetto di comunicazione reciproca.

 

 

ATTUALITA’ – Adesso Dodò può corricchiare e fare qualche esercizio ma non allenamenti completi. Anche ieri se ne è stato in disparte, solo con i suoi guai. In ritiro, a Riscone, aveva promesso di tornare «presto» ma il campionato è cominciato e non ha aspettato i suoi tempi. E’ logico che il suo umore non possa essere dei migliori. Ma ancora peggio sta vivendo la situazione Walter Sabatini, che si era esposto pubblicamente a favore del ragazzino brasiliano: «Farà innamorare i tifosi della Roma». Preso a parametro zero dal Corinthians, che poi ha rifornito Trigoria con Castan e Marquinhos, è un talento ancora nascosto. Anche per questo Baldini e Sabatini hanno varato un investimento importante su un terzino sinistro over 30: si sono resi conto, nel corso dell’estate, che Dodò avrebbe avuto bisogno di molte settimane prima di essere abile e arruolato.

 

VOCI – Qualcuno sussurra che sia nell’aria una nuova operazione al ginocchio sinistro. Ma la Roma smentisce. Proprio perché l’intervento di novembre è stato perfetto. Il meccanismo si è inceppato più tardi. E allora Dodò vive alla giornata. Cure alternate a corse. Sperando che il ginocchio, finalmente, gli dia un po’ di tregua.
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