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CORRIERE DELLA SERA Roma, Stekelenburg e Lobont sono il problema numero 1

Stekelenburg

(L. Valdiserri) – Non è il primo problema (c’è ancora il centrale difensivo da cercare e il d.s. Walter Sabatini, oltre al Brasile, sta dragando anche in Francia) ma con un gioco di parole può essere il problema numero 1. Oppure il problema numero 24. A seconda che si stia riferendo al «Gatto» Lobonto a Maarten Stekelenburg.

A oggi nessuno può dire con certezza chi sarà il portiere titolare nel debutto di campionato, contro il Cataniaall’Olimpico, il 26 agosto prossimo. La gerarchia diceStekelenburg (29 presenze e 40 gol subiti nel campionato scorso), ma il campo sta dicendo Lobont (9 gare, 10 gol presi; gli altri 4 della stagione sono sul conto di Gianluca Curci, ora passato al Bologna). Il portiere olandese ha lasciato il ritiro austriaco giovedì per essere prima accanto alla moglie per il parto del secondogenito e poi a disposizione della nazionale. Salterà così anche l’amichevole di oggi pomeriggio, così come è già successo in questo precampionato in altre occasioni (Selezione Alto Adige, Rapid Vienna, Liverpool e El Salvador). Nelle sette amichevoli Lobont ha giocato 395 minuti, Stekelenburg 180 e Svedkauskas 55. Stekelenburg ha saltato la prima parte del ritiro perché in vacanza dopo l’Europeo, parte della tournée americana per un fastidio muscolare e ora l’ultima tranche del ritiro austriaco.

Sempre presente, invece, Nico Burdisso, sempre più leader dello spogliatoio, con particolare attenzione alla talentuosa ma giovanissima coppia d’attacco formata da Erik Lamela e Nico Lopez: «Dobbiamo lottare per lo scudetto, anche se quando ho parlato in conferenza, un mese fa, non eravamo a questo punto. Il gruppo si è rinforzato tanto, sono arrivati giocatori più pronti per puntare in alto, poi parlerà il campo. Io ci tenevo tanto a ritornare, dopo l’infortunio. So che ci vuole ancora tanto per essere come prima e meglio di prima, però sono arrivati ragazzi bravi come Castàn e abbiamo scoperto Romagnoli. Inoltre ci sono Balzaretti, Destro, Tachtsidis, Bradley, tutti campioni di cui avevamo bisogno in squadra. De Rossi blindato? Me lo aspettavo perché lui è un punto di riferimento, così come Totti. Sono le persone giuste per guidare questi nuovi giovani e questo gruppo. Lamela e Lopez? La forma migliore di educare è l’esempio. A volte rompo loro un po’ le scatole, ma bisogna essere bravi e pronti, avere un modo giusto di lavorare dentro e fuori dal campo. Loro hanno qualità, sono in un posto dove si punta sui giovani, se posso dare un aiuto lo do, ma la cosa importante è l’esempio». Sono in buone mani.

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