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IL TEMPO La Roma sogna di tornare a casa

Stadio Roma

(T. Carmellini) – Un’idea, una suggestione, forse un sogno… almeno per il momento. La Roma del futuro, quella con passaporto americano, vuole tornare al centro di Roma. Tra le ipotesi al vaglio sul tavolo tecnico in piedi tra la società giallorossa e il Comune per la realizzazione del nuovo stadio c’è anche quella di un impianto sulla via Ostiense, lì dove una volta c’erano i mercati generali a due passi dalla Piramide Cestia e a non più di cinquecento metri, in linea d’aria, dallo storico Campo Testaccio (diventato purtroppo un campo di erbacce). L’idea piace molto alla proprietà che ha intravisto una palese svolta dal punto di vista mediatico, suggestiva, dall’appeal incredibile. Un po’ meno al Comune che lo vorrebbe in una zona più decentrata per non ingolfare ulteriormente uno dei quartieri più popolosi della Capitale. «Gli ettari ci sarebbero anche» fanno sapere, ma farlo lì, al centro della città, potrebbe causare non pochi problemi di viabilità.

C’è da dire che, almeno al momento, l’«idea Ostiense» (terreni di proprietà della famiglia Toti) non è nella short list stilata dalla Cushman & Wakefield, l’advisor scelto dalla società per la selezione delle aree idonee alla costruzione del nuovo stadio. I tempi? Molto più stretti di quello che era in programma, perché ora improvvisamente tutti hanno fretta: Alemanno in primis. Ieri il sindaco non si è nascosto sull’argomento. «Il mese di luglio sarà decisivo per quanto riguarda lo stadio della Roma – ha detto – la società sta valutando siti dal punto di vista urbanistico, dei trasporti e del costo economico. Non anticipo nulla ma soluzioni interessanti ci sono e sono convinto che siamo vicini a una proposta della Roma che l’amministrazione potrà accogliere». Ma sull’area che il Comune preferirebbe il Delegato alle Politiche Sportive Cochi non fa mistero. «Consigliamo che sorga dove c’è molta mobilità per quanto riguarda ferrovie, metropolitane o aree parcheggi. Massimina? Si va fuori strada. Da cittadino io consiglierei Tor di Valle». La partita è ancora tutta da giocare e sognare uno stadio al centro di Roma si può.

 

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