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IL ROMANISTA Zeman: “Nulla di definitivo”

Zdenek Zeman

(C.  Zucchelli) – La cosa più divertente Zdenek Zeman la dice alla fine. Elena Turra annuncia il programma: «Domani (che poi è oggi, ndr) ci sarà doppio allenamento. Al termine del primo parlerà Francesco Totti». Zeman, che si alza dalla sedia sorridendo, fa: «Se c’avrà la forza». Risate. Una battuta al termine di una conferenza breve ma nella quale l’allenatore non si fa pregare per esprimere concetti chiari e avvisi ai naviganti: «Quello che ho visto non era calcio. Ma comunque il nostro calcio dobbiamo costruirlo insieme». Troppo presto per fare bilanci quindi anche perché, e lo racconta lui stesso, Zeman alla squadra non aveva dato indicazioni: «Ho dato la formazione, ho detto di sistemarsi 4-3-3 e poi li ho lasciati liberi di improvvisare. Volevo vedere come si comportavano in campo». Sono arrivati 9 gol, alcuni dei quali anche molto belli, ma Zeman dice chiaramente che per lui contano poco anzi nulla: «Si è vista solo qualche sovrapposizione, gli unici movimenti provati oggi (ieri, ndr). Qualcuno se li è ricordati, qualcun altro non li ha sfruttati. I giocatori non avevano compiti specifici, volevo vedere il loro approccio, ci sono molte coppie che si cercano tra loro e cercano poco i compagni. I miei giocatori – aggiunge – hanno le caratteristiche per fare il gioco che cerco ma siamo solo all’inizio, adesso inizieremo a preparare qualche movimento ». Questo il giudizio complessivo sulla squadra. Ci sono poi i singoli. Arrivano le domande, Zeman non si fa pregare e risponde.

Si parte da Totti, inzialmente schierato come esterno, come tredici anni fa: «Non c’è niente di definitivo in questa scelta – spiega – io lo conosco in quella posizione poi può fare il centravanti puro come fatto in questi ultimi anni. Ha 36 anni? Io ne avevo anche qualcuno in più quando giocavo… ». Nico Lopez, Romagnoli e Florenzi: «Tutti i giovani stanno facendo benino, i grandi si conoscono mentre loro stanno facendo di tutto per mettersi in evidenza ». Taddei: «Ha giocato esterno come ha fatto l’ultimo anno, per me è un giocatore di fascia poi vedremo se sarà più utile in fase offensiva e difensiva. Nel secondo tempo l’ho spostato da destra a sinistra perché mancava Dodò. Sugli esterni lavoreremo, il problema è creare un gioco che consenta loro di esprimere le qualità che hanno. Attaccano a metà e difendono a metà, noi dobbiamo farli difendere e attaccare a pieno ». Da rivedere Bojan e Lamela: a Zeman piacciono tanto, ma è convinto che debbano ancora capire come essere funzionali a un gioco di squadra: «Erik per me è un attaccante esterno, in questa partita non lo ha fatto vedere, bisogna tirargli fuori le qualità, deve capirsi meglio coi compagni e riuscità a dare il suo apporto. E’ un calciatore importante». Idem Bojan: «Lo scorso anno ha fatto un buon campionato pur non giocando sempre. E’un giocatore interessante e spero che riesca a inserirsi nel mio gioco. Gioca individualmente, fa confusione, non sa dove è il compagno, ha fatto un bel gol ma non basta, può fare molti gol con me». Non solo allenatore. A commentare la prima amichevole stagionale anche Florenzi, Marquinho e Pjanic, tra i migliori: «Siamo qui da una settimana e lavoriamo tanto. Lavoriamo anche bene. Sappiamo che il risultato non è importante, siamo qua per dare un po’ di gioia ai nostri tifosi,speriamo di fare una grande stagione », ha detto il bosniaco. Lui ha iniziato bene, soprattutto si è fatto trovare pronto nelle verticalizzazioni volute da Zeman: «Proviamo a farlo, anche se siamo solo all’inizio e abbiamo corso molto in questi giorni. Non è facile ma ci farà bene per il futuro». A centrocampo con lui nel primo tempo anche Florenzi («stiamo lavorando molto, Zeman mi ha chiesto di fare solo tre movimenti e ho cercato di farli nel miglior modo possibile») mentre nella ripresa è toccato a Marquinho: «Ho le gambe un po’ pesanti, il mister ci fa correre molto e il corpo si deve abituare». Ci sarà tempo, visto che oggi è in programma di nuovo una doppia seduta alla quale parteciperà anche Stekelenburg, arrivato a Riscone intorno alle undici dopo aver perso la coincideza aerea a Francoforte.

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