(F.Balzani) Quattro giorni alle buste, quattordici al raduno di Trigoria. Le scadenze in casa Roma cominciano a farsi pressanti sia per quel che riguarda il futuro di Borini (e degli altri giocatori in comproprietà) sia per la casella arrivi che ancora segna zero acquisti. Il nodo più intricato al momento riguarda proprio l’ex-attaccante di Chelsea e Swansea a metà tra il Parma e la Roma e corteggiato da Psg, Inter e Liverpool. Il presidente gialloblu, Ghirardi, non intende fare sconti e per la seconda metà del giocatore pretende almeno 7 milioni, non un euro di meno. La convocazione in azzurro e l’esaltante stagione di Borini (9 gol in 24 partite da esordiente in serie A) d’altronde giocano a favore del Parma e la Roma deve decidere entro venerdì se investire 10 milioni totali (2,3 sono stati già versati per la prima metà) o lasciare il giocatore alle buste al Parma che poi lo girerebbe all’Inter.
Oggi Sabatini sarà a Milano per risolvere la questione con i dirigenti gialloblu, ma anche in caso di riscatto del calciatore la Roma potrebbe decidere di metterlo sul mercato estero: Borini paga infatti il cattivo rapporto con buona parte dello spogliatoio e l’entusiasmo tiepido di Zeman nei suoi confronti (il boemo stravede per Lamela e Bojan).
Le manovre riguardo l’attacco però non finiscono qui: il Malaga sta per presentare un’offerta da 20 milioni per Osvaldo che farebbe vacillare il club. Soldi che, sommati a quelli ricavati (o risparmiati) per Borini, potrebbero essere riinvestiti per il grande colpo (Jovetic) o essere utilizzati per prendere uno tra Destro e Quagliarella.
La Roma deve cedere intanto almeno 15 giocatori (Juan e Borriello in primis) per alleggerire un monte ingaggi da 80 milioni e risolvere le comproprietà di Caprari, Florenzi e Marquinho. Quest’ultimo, per evitare di occupare un ulteriore posto da extracomunitario, deve essere riscattato entro il 30 giugno.