L’ANGOLO DEL RE…PICE “Luis Enrique mi ha deluso, Montella mi ha impressionato. Consiglio a colleghi importanti di lasciar perdere i rancori che mal si abbinano al calcio, Totti e Del Piero si stimano”

Francesco Repice

Il grosso è successo prima con l’addio di Luis Enrique. Mi ha molto deluso, mi aspettavo sinceramente qualcosa di più dal punto di vista caratteriale da parte di questo personaggio, sempre se quello che ci ha detto è vero. Non vorrei che ci siano altre cose sotto come che non sia stato accontentato sotto il profilo degli acquisti o che non è stato sufficientemente protetto nello spogliatoio. Non mi è apparso proprio un combattente, non so da cosa si deve difendere perché è stato trattato benissimo dall’ambiente. Non conosce le contestazioni in Italia: all’Inter aspettavano i giocatori fuori da San Siro per assaltare il pullman, non sa che a Torino si aprivano le porte della sala stampa con gli ultras della Juventus che entravano. Mi dispiace che abbia detto che è stanco, se devo valutare queste parole, dico che è stato una delusione. Mi aspettavo la stagione così come è stata, non avevo nulla da dire al tecnico, ma non mi aspettavo che dicesse queste cose. Montella sembra vicinissimo ormai, ci si dovrà accordare con il Catania perché ha ancora un anno di contratto, Pulvirenti non vorrebbe mandarlo via perchè ha dimostrato di essere un ottimo allenatore e di poter diventare grande. Dal punto di vista del carattere non mi sembra uno che si stanca. Ne il catania di Mihajlovic ne quello di Zenga giocavano cosi bene come quello di Montella. L’ho seguito contro il Milan e mi ha fatto un impressione incredibile, costruiva palle gol a ripetizione. Baldini? I dirigenti fanno, sbagliano e indovinano. Un dirigente prova una strada, la sbaglia e ne prova un altra. Marotta lo scorso anno ha fatto male, quest’anno ha vinto lo scudetto. Se poi il Cda ha confermato la massima fiducia a Baldini, non parlando di limiti di spesa, perché questo sembra essere, ci sono dei propositi per costruire un buono organico. Poi la scelta di un allenatore non è solo di un dirigente generale. So che alcuni grandi club italiani sono rimasti sorpresi da questo accordo con la Disney. Non credo che se per un anno non va bene è tutto da sbagliato, è tutto da rifare come diceva Bartali. Io vorrei parlare delle grandissime firme che stimo e rispetto che hanno scritto delle cose discutibili per quanto riguarda l’addio di Del Piero. Io dico che si ha una considerazione della città di Roma e della Roma, un po sbagliata, molto grossolana, quindi mi permetto di consigliare di occuparsi di altre cose, ma di lasciare stare il calcio che mal si abbina con i rancori mal sopiti per altre ragioni. Io non sono convinto che la crisi in Grecia sia colpa di Totti. Sono convinto che Totti e Del Piero vivono di una stima reciproca immensa e ricordo a tutti i colleghi che scrivono di argomenti importanti, che Del Piero, quando Totti arrivò in Nazionale dopo l’Europeo del 2000 si toglie la maglia numero 10 e la da a Totti per prendere la 7. Suggerirei a colleghi importanti di parlare di calcio con un po di cognizione di causa. Tra loro due non c’è stata mai rivalità, sono talmente campioni che non ci sono stati Coppi e Bartali, ma hanno gestito la situazione con classe, dignità e senso dello spogliatoio.

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