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ILMESSAGGERO.IT Baldini: “Il progetto Roma non è fallito, la società vuole investire”

Franco Baldini

«Il progetto della nuova Roma non è fallito». Nonostante le dimissioni comunicate ieri ufficialmente anche alla squadra da parte del tecnico Luis Enrique, il direttore generale, Franco Baldini,difende l’operato dell’asturiano sulla panchina giallorossa. «Non posso sottrarmi dalle mie responsabilità, mi ero legato molto a Luis Enrique e a questo progetto che però non è fallito» ha detto il dg romanista a SkyTg24.

Baldini: Roma fra le prime tre per qualità di gioco. «La nostra intenzione di proporre un certo tipo di calcio – ha detto Baldini – è evidenziata dai numeri diffusi dalla Lega che vedono la Roma tra i primi tre posti assieme a Juventus e Milan in tutte le statistiche che parlano della qualità del gioco e della proposta del gioco. Il fallimento è stato percepito più per l’andamento altalenante del nostro campionato, ma il tipo di gioco proposto era quello voluto sin dall’inizio».

«Abbiamo cercato di trattenere Luis Enrique in tutte le maniere». «In tribuna al termine di Roma- Napoli qualcuno mi invitava a mandare via Luis Enrique e io dissi: ” piuttosto vado via io”, e questo non è successo perché non lo abbiamo mandato via, ma abbiamo cercato di trattenerlo in tutte le maniere».

«Ha deciso di lasciare dopo la partita con la Fiorentina».«Luis Enrique – racconta Baldini – ci teneva ad annunciare l’addio prima ufficialmente alla squadra, perché i giocatori sono stati i suoi principali interlocutori tutto l’anno. A noi lo aveva detto già da un po’. Qualcuno ha detto che ci ha lasciato a bagnomaria ma così non è stato. Dopo la partita con la Fiorentina avevo avuto un lungo colloquio con lui e aveva manifestato con certezza questo tipo di intendimento. Sono stato io che gli ho chiesto di lasciarci a bagnomaria. Gli ho detto che una decisone presa così dopo una sconfitta e dopo una contestazione che c’e stata, anche se in toni inusuali per questa città, persino garbato in qualche modo, non era il caso. Gli ho detto: “non credo sia il giorno giusto per prendere questa decisione, pensaci perchè sei stato in grado di suscitare tanto interesse”. Tanti si sono divisi sul suo operato che continuo a considerare molto buono e per questo lo abbiamo invitato a prendersi tutto il tempo di cui avrebbe avuto bisogno e di arrivare alla fine del campionato e poi se avesse voluto mantenere questo tipo di proposito sarebbe stato in grado di farlo».

«Guardiola a Roma? Fantascienza». «Pep Guardiola? Era un sogno, vederlo a Roma è fantascienza» dice Baldini, eliminando subito l’allenatore uscente del Barcellona dalla lista dei possibili candidati per il dopo Luis Enrique sulla panchina della Roma. Il dirigente giallorosso non ha sciolto i dubbi sul successore del tecnico asturiano: «Quando sarà annunciato il nuovo allenatore della Roma? Questo non lo so dire».

«Non abbiamo contattato nessuno». Baldini ha rivelato che la comunicazione dello spagnolo è arrivata dopo la sconfitta interna con la Fiorentina del 25 aprile e la mini-contestazione all’uscita dallo stadio Olimpico. «Da quando ho saputo in prima persona che Luis Enrique non sarebbe rimasto, il nostro dovere è stato pensare a delle alternative e quindi abbiamo considerato tanti nomi, ma non è stato ancora contattato nessuno perché non era ancora il tempo». Il favorito per prendere il posto di Luis Enrique rimane comunque l’attuale allenatore del Catania, Vincenzo Montella.

«La società vuole investire». «So che la proprietà americana vuole investire ancora per far tornare grande questa squadra» dice Baldini, garantendo che il progetto giallorosso andrà avanti. «Era il loro proposito fin dall’inizio e non credo che si possano tirare indietro dopo aver speso già tanti soldi per sanare la posizione debitoria della Roma.

«Nel cda di lunedì rimetterò il mio mandato, ma non mi dimetto». Lunedì ci sarà un consiglio d’amministrazione, dove fra l’altro non tutti sono contentissimi del mio operato e per questo rimetterò il mio mandato al loro giudizio, nel senso che, pur avendo un contratto di quattro anni, se non sono contenti saluto e me ne vado tranquillamente. Ma questo non vuol dire dare le dimissioni, cosa che di mia spontanea volontà non faccio. Non posso dimettermi perché paradossalmente sarebbe come premiarmi in una maniera che in questo momento non merito».

Fonte: Ilmessaggero.it

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