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IL ROMANISTA E’ oggi il giorno di Zeman

Zdenek Zeman

(C. Zucchelli) – Roma-Zeman, oggi è il giorno. È in programma in giornata il contatto decisivo, probabilmente di persona, tra la società e l’allenatore boemo, che ha ormai superato gli altri pretendenti alla panchina giallorossa.

Zeman, che ieri ha salutato Pescara dopo la festa promozione in piazza e che stasera sarà alla cena del club, aspetta di conoscere nei dettagli programmi e progetti di Baldini e Sabatini. Un accordo di massima c’è, adesso siamo alla stretta decisiva. E stavolta, al contrario di quanto successo con Montella, non dovrebbero esserci colpi di scena. Anche perché, come ha detto ieri sera il boemo da Pescara “la Roma è l’unica squadra che potrebbe farmi vacillare”. Il condizionale in questo caso è ancora d’obbligo perché l’esperienza Montella brucia: una decina di giorni fa l’attuale allenatore del Catania era a un passo dal ritorno a Roma, adesso è lontanissimo. Si era parlato del ritiro e del mercato, del contratto e dello stipendio, dei collaboratori e dell’atteggiamento da tenere fuori dal campo.

C’erano tante prove che facevano pensare a una felice conclusione della trattativa, saltata quasi all’improvviso. Per questo a Trigoria ci vanno con i piedi di piombo e aspettano l’incontro, ma potrebbe essere anche più di uno, decisivo con Zeman per tirare le somme. Il boemo, che entro mercoledì comunicherà al Pescara la sua scelta, dovrebbe firmare un contratto annuale con opzione per il secondo. Ma è questo al momento è un dettaglio. Saranno fondamentali altri aspetti anche se nei contatti di questi giorni (…) tante cose sono già state approfondite. Il ds del Pescara, Delli Carri, ieri lo ha confermato: “La Roma è su di lui da dieci giorni e le sirene che ci sono fanno pensare che questo matrimonio si farà. Io sapevo e dissi un mese fa che l’unico rischio che correvamo era di perdere Zeman per la Roma, perché lui ha due amori: Pescara e Roma. E’ una questione di sentimento”.

Lo stesso sentimento lo aveva Vincenzo Montella, che sta per rescindere col Catania e che è cercato da Fiorentina (…) e Napoli se ci dovesse essere la rottura con Mazzarri. Sono state scelte professionali che nulla hanno a che fare coi sentimenti quelle di Bielsa e Villas Boas. La Roma ha sondato la loro disponibilità, quando ha visto che c’era uno spiraglio ci ha provato. Col portoghese ci sono stati più contatti: a Lisbona e a Milano, per telefono e di persona. Baldini, che già lo conosceva, ha fatto leva sulla sua voglia di rivincita dopo il flop al Chelsea, Sabatini, che invece aveva avuto meno a che fare con lui, ne è rimasto conquistato. Ma Villas Boas, che dopo il fallimento inglese non può e non vuole permettersi un altro insuccesso, pretendeva una squadra quasi rivoluzionata e con investimenti pesanti. Senza considerare il fatto che non conosce la piazza e che avrebbe bisogno di un periodo di apprendistato difficile da far sopportare a una tifoseria già abbastanza provata da questa stagione. Per quanto riguarda Bielsa il discorso è diverso.

L’allenatore argentino è rimasto lusingato e affascinato dalla proposta della Roma ma non se l’è sentita di lasciare Bilbao dopo un anno in cui ha raggiunto due finali e in cui ha conquistato i tifosi baschi e gli stessi giocatori. Come Zeman ama firmare contratti annuali e il fatto che non avesse rinnovato (…) con l’Athletic ha fatto fare un tentativo alla Roma. Andato a vuoto, perché Bielsa non se la sente di lasciare la Spagna e non vuole interrompere a metà un’avventura tanto affascinante. È un po’ quello che è successo a Zeman: dopo due stagioni a Trigoria, nel 1999 era convinto di restare alla Roma per continuare il suo lavoro. La storia è andata diversamente ed è cosa nota. Adesso, dopo 13 anni, ha un’altra occasione. E il momento è arrivato.

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