

(G. GREISON) – Prima i fischi, perché entrano in campo i giocatori; poi gli applausi, perché entra Totti; poi di nuovo i fischi e i buu, alla lettura dei singoli nomi della formazione; poi gli urrà a Totti, e lo speaker che grida pure tre volte «500 volte grazie», e la curva gli fa eco con gli olè e altri applausi; poi la commozione, per la consegna della targa a Giorgio Rossi, il massaggiatore storico della Roma che ha deciso di andare in pensione, dopo 55 anni di intensa attività curando i muscoli di tutti i giallorossi che negli anni hanno indossato la sua stessa maglia. C’era Totti, naturalmente, e De Rossi e Perrotta: in tre gli tenevano le mani, lo abbracciavano, gli accarezzavano la testa. «Grazie a tutti per l’emozione che mi avete fatto vivere stasera, a 81 anni sono riuscito ancora a commuovermi con le lacrime agli occhi». Intanto, in tribuna DiBenedetto segue tutto con attenzione. E applaude. Pure quando Luis Enrique e Montella si stringono la mano.