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IL ROMANISTA “Si, il Lecce è coinvolto!”

Masiello

(V. Vercillo) La Roma verso il Via del Mare alla ricerca dei tre punti per scalare la classifica e raggiungere il terzo posto. La Roma contro un Lecce distratto da vicende che si stanno sviluppando fuori dal campo da gioco, ma che potrebbero influire decisamente sul futuro del club. Dall’inchiesta sul calcioscommesse ieri è spuntato un nuovo nome. Si tratta di Carlo Quarta, imprenditore leccese di 37 anni e storico amico di uno dei figli del presidente Semeraro, indicato da Andrea Masiello, calciatore ex Bari, come colui che gli chiese di truccare il derby contro il Lecce del 15 maggio dello scorso anno e che gli consegnò il 22 agosto, in un albergo nel capoluogo salentino, i circa 250 mila euro in contanti. L’uomo da ieri mattina è iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di frode sportiva.

«Ho già dato ampia disponibilità agli inquirenti, attraverso il mio legale, a chiarire ogni circostanza, essendo i fatti privi di qualsivoglia fondamento». Carlo Quarta, il presunto Mister X, prende le distanze dal nuovo filone di indagine: «I fatti riportati sono tesi unicamente a strumentalizzare rapporti antichi fondati su sentimenti autentici. Prendo atto, mio malgrado, di essere stato maldestramente tirato in causa. Non sono scappato da Lecce, sono fuori solo dalla mia città. Mi addolora – conclude l’imprenditore – che tutto ciò arrechi ingiustamente dolore ai miei familiari».

Di Carlo Quarta, però, hanno parlato anche Fabio Giacobbe e Giovanni Carella, i cosiddetti “Masiello’s Boys” anch’essi, secondo la Procura di Bari, coinvolti nelle combine. Secondo alcune indiscrezioni, i due hanno confermato l’identità di Mister X e per ore nel carcere di Bari hanno raccontato al pm Ciro Angelillis la loro verità sul giro di scommesse organizzato con la complicità dell’ex difensore del Bari. «I soldi – hanno riferito al pm Angelillis – erano contenuti in una busta e avvolti da fascette». Dai colloqui si è parlato anche delle pressioni fatte dagli ultrà per far perdere ai biancorossi (già retrocessi) alcune partite per vincere le scommesse, ma soprattutto Carella, in quattro ore di audizione, avrebbe tirato in ballo alcuni calciatori del Bari, rei di aver preso soldi per truccare alcune partite. Quello che è certo è che dai verbali riempiti dai tre arrestati c’è materiale sufficiente per scatenare una nuova tempesta sul calcioscommesse.

L’ex parlamentare Salvatore Greco, nel frattempo, smentisce di aver fatto da tramite tra Quarta e Masiello: «Non ho mai conosciuto, né frequentato, né tanto meno mai invitato a una mia festa il calciatore, né i signori Giacobbe e Carella», ha dichiarato chiarendo la sua posizione.  Intanto, anche Antonio Conte l’allenatore della Juventus, prende le distanze dalle voci di un suo coinvolgimento nell’inchiesta del calcioscommesse: «Avrà qualche difetto, ma è integro e leale» ha detto di lui Andrea Agnelli, sceso in campo per difendere il tecnico dei bianconeri. «Non esistono telefonate né sms – ha proseguito il presidente del club – si sta parlando di niente. Infatti non sono né deluso né sorpreso, fa parte del gioco. Un gioco che non condivido, ma c’è».

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