

(R.Maida) Il muro di scetticismo era stato già preso a picconate a San Siro, dopo una partita autoritaria contro il Milan. Ma ieri Marquinho ha demolito anche i ruderi del pregiudizio. Un gol segnato, il primo nella Roma, un paio sfiorati, un passaggio eccitante per Bojan che ha messo al sicuro la vittoria. Una domenica così va celebrata, tanto più di fronte a un pubblico speciale: «E’ emozionante giocare davanti ai nostri tifosi, erano in tanti anche contro il Novara. Ma dedico questa bella giornata alla mia famiglia, che era a Roma, e mia moglie. Mi sono tolto un peso sbloccandomi»
ALLEGRIA – Gli occhi sono quasi intimiditi dalle luci delle telecamere, mentre il sorriso a molti denti stile Freddie Mercury e l’eloquio educato in portoghese raccontano un ragazzo felice dopo due mesi di ambientamento: «Credo che la strada sia giusta. Sto mettendo minuti nelle gambe e la condizione migliora, naturalmente. Sto lavorando duro e so che ancora posso migliorare. Non ho intenzione di fermarmi, conosco le difficoltà del calcio. Adesso però sono molto contento perché sono riuscito a segnare, mi godo questa domenica» . (…) «Non mi capita spesso di fare gol di testa – ammette divertito Marquinho – . Di solito provo a centrare la porta con i tiri da lontano (ci prova spesso con il sinistro, ndr) . Alla fine sono andato vicino al bis ma è stato bravo il portiere a mandare la palla in calcio d’angolo. L’importante comunque è aver vinto» . Ha cominciato interno, ha concluso da trequartista sfoggiando disinvoltura e talento in tutti e due i ruoli: «Per me non ci sono problemi, gioco dove vuole Luis Enrique. In Brasile nel Fluminense ho fatto l’interno o il regista, più indietro o più avanti, ma mi trovo bene ovunque. Basta che non mi si chieda di fare il portiere, perché non ne sarei capace…» .