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CORRIERE DELLA SERA Roma e Lazio litigano sui calendari

Claudio Lotito

(L. Valdiserri) – L’ufficialità è questa: Juventus- Roma domenica 22 aprile alle 20,45 e Lazio-Lecce ale 15; Roma-Fiorentina mercoledì 25 alle 15 e Novara-Lazio alle 12,30. Poi c’è la considerazione, tristissima, che al ridicolo non c’è mai fine. E, nel caso del calcio italiano, nemmeno all’approssimazione e alla litigiosità. Secondo il presidente Travicello- Beretta non ci sono stati dissidi in Lega per il recupero della trentatreesima giornata. La gestione del recupero del turno, che era stato bloccato in segno di lutto per la morte in campo di Piermario Morosini, ha fatto invece scadere il calcio a uno dei livelli più bassi della sua storia. Il direttore generale della Roma, Franco Baldini, si era espresso con molta durezza domenica sera, dopo una giornata di litigi e di minacce di ricorsi persino al Tar, riassumendo il pensiero della maggior parte dei tifosi e degli appassionati: «La Lega Calcio è ormai delegittimata. Riusciamo ogni volta a dimostrare quello che siamo: persone che anche nelle situazioni più tragiche, come quella a cui è dovuta la sospensione del campionato, non riescono a non cadere nel ridicolo. Nemmeno in presenza di questi elementi, la Lega è in grado di prendere decisioni, impegnata come è a fronteggiare coloro che privilegiano i propri interessi particolari rispetto ad ogni altra considerazione ». Su posizioni diametralmente opposte a quelle di Baldini si è schierato ieri il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che ha parlato al premio «Etica nello sport», a Palazzo Valentini, prima che il Consiglio di Lega stilasse il nuovo calendario: «Le parole di Baldini? Sono un presidente e vorrei che questi concetti li esprimesse un presidente, altrimenti c’è confusione di ruoli. Queste polemiche mediatiche non servono. Quando il consiglio di Lega deciderà, quella sarà la decisione. Il resto sono chiacchiere da bar. Mi sto battendo affinché in Lega le società siano rappresentate solo dai presidenti, i soli che hanno titolo per parlare. Tutti gli altri sono funzionari transeunti che oggi stanno in una società e domani in un’altra». Un concetto chiaro, anche se con un’idea della democrazia molto personale: non conta cosa si dice ma chi lo dice. O, meglio, il suo status. Franco Baldini non ha risposto. Lo ha fatto il direttore sportivo giallorosso, Walter Sabatini, che con Lotito ha pure lavorato essendo anche lui un transeunte: «Lotito ha detto che sulle questioni che riguardano la Lega devono parlare solo i presidenti? Non credo proprio: tanto per cominciare Baldini ha pieno e totale mandato per rappresentare la Roma in qualsiasi circostanza e per qualsiasi problema che si possa porre. Quindi parla a pieno titolo e qualsiasi cosa abbia detto deve essere recepita lealmente e correttamente perché esprime il pensiero della Roma». Con rapporti di questo tipo sembra una barzelletta l’ipotesi di un derby americano tra Roma e Lazio durante la tournée di luglio, tra Boston (Liverpool), Chicago (Fulham) e New York (avversario da stabilire). A meno che non faccia da paciere Beretta che ieri ha spiegato come in Lega vada tutto benissimo: «Domenica c’è stato un po’ di confronto interno, alcune telefonate che qualcuno ha preferito portare all’esterno commettendo probabilmente un errore. Qualcuno ha preferito farne una piccola tempesta in una tazza di tè. Deve prevalere lo spirito di collaborazione, senza creare drammi quando non ce ne sono». Tranne quello di Morosini, dimenticato in pochi minuti.

 

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