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CALCIO SCOMMESSE “Ultrà traditori, vertici da azzerare” ora è guerra tra i gruppi dei fedelissimi

Striscione

La spaccatura già a fine campionato scorso quando la Sud non contestava la società. “Il Parigino & C. non l’hanno fatto per denaro ma per la rivalità con i salentini, altrimenti sarebbe un’infamia“. Parlano i vecchi e i nuovi leader della tifoseria

Ai maligni ora i conti tornano. Quelli che lo scorso anno non capivano il silenzio degli Ultrà mentre il Bari sprofondava, ritengono di non avere dubbi su quel comportamento apparso subito anomalo. L’altra metà dello stadio, quella che invece fischiava sonoramente la squadra che non reagiva al suo triste destino, oggi è furiosa nell’apprendere che, a leggere le carte dell’inchiesta, i tre capi ultrà Alberto Savarese “il Parigino”, Roberto Sblendorio e Raffaele “Lello” Loiacono avrebbero minacciato i calciatori per spingerli a perdere a Cesena e in casa contro la Sampdoria. Al punto da finire sul registro degli indagati con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di un numero imprecisato di frodi sportive. La tifoseria è spaccata, così come quella domenica che, in occasione di Bari-Napoli dello scorso anno, la curva nord fu per la prima volta sfiduciata dal resto dello stadio. Lo strappo non si è mai più ricucito e spesso i cori di altri settori, in particolare della curva sud, non sono stati più in linea con quelli degli Ultrà. Gli ultimi eventi hanno accentuato la frattura, perché da una parte ci sono quelli della balconata convinti che i tre leader possano avere fatto questo solo per mandare in B il Lecce e non per soldi, dall’altra c’è chi ritiene che una cosa del genere sia di gran lunga peggio del tradimento di Masiello. “Io non entro nel merito e non voglio neppure pensare che abbiano voluto lucrare sulle sconfitte del Bari. In ogni caso, degli Ultrà che vogliono vedere perdere la nostra squadra, è una cosa insopportabile”, dice Michele Triggiani, ex componente del direttivo Ultrà e attualmente webmaster del sito pianetabiancorosso. “Già il fatto che i tre capi siano indagati, dovrebbe essere motivo di scioglimento del gruppo. Siamo diventati gli zimbelli d’Italia“. Su internet, e in particolare su Facebook, anonimi tifosi, probabilmente di gruppi contrapposti agli Ultrà , hanno postato foto con le quali fanno dell’ironia su quanto sta accadendo a Bari. In particolare, ha fatto il giro d’Italia quella con la curva nord stracolma, ma con uno striscione evidentemente taroccato su cui c’è scritto “1X2 della Snai Seguaci”. “Bisogna andare cauti e aspettare che le indagini dimostrino tutto quello che si dice. Una cosa è certa: l’esultanza al gol della Sampdoria a Bari nel finale dello scorso campionato, è stata fuori luogo”, spiega Giuseppe Manzari, presidente dell’Associazione Bari in Testa. “Quel giorno davvero non li capii gli Ultrà. Capisco le ragioni del gemellaggio, ma tifare contro il Bari è inconcepibile”. Ma quelli della vecchia guardia si augurano e sentono che il comportamento degli Ultrà, per quanto illecito, possa avere avuto un fine campanilistico e di fedeltà nei confronti dei gemellati della Sampdoria. “Se l’hanno fatto per fare scendere il Lecce in B e per aiutare la Samp, so che non si fa, ma io da vecchio Ultrà glielo perdono”, dice Roberto Maffei, a lungo leader del gruppo. “Non voglio credere all’ipotesi che possano averlo fatto per guadagnare o fare guadagnare dei soldi. Oltretutto quelle sconfitte del Bari le pagavano pochissimo, perché erano quasi scontate. Quanto avrebbero dovuto giocare per vincere una somma cospicua? Se poi dovesse emergere qualcosa del genere, allora mi arrendo e i vertici Ultrà andrebbero immediatamente azzerati e non dovrebbero neppure circolare in città”. Sulla stessa lunghezza d’onda un altro storico frequentatore della balconata. “Se l’hanno fatto è solo per l’acerrima rivalità contro il Lecce”, dice con convinzione Claudio Petruzzelli, oggi avvocato. “Perse tutte le altre gare e con il Bari ormai retrocesso, hanno pensato di trascinare giù anche il Lecce. Chi non è Ultrà, forse non può capire. Fermo restando che se dovessero esserci prove sul tentativo di guadagnare soldi alle spalle del Bari, sarebbe molto più infamante del comportamento di Masiello“. Il dibattito in città è aperto e sarà curioso vedere cosa accadrà domani sera in Curva in occasione della gara interna contro il Grosseto. Una cosa è certa: sino a due stagioni fa c’era un’intera tifoseria che pendeva dalle labbra degli Ultrà, oggi i trascinatori del tifo sono guardati con forte sospetto.

Fonte: Repubblica.it

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