Da un parte l’innovazione spinta quasi all’estremo. Luis Enrique, nuovo profeta di un sistema calcio da trapiantare completamente, attraverso l’imposizione di regole anche scomode e impopolari. Allenatore che ha sempre l’appoggio della dirigenza, che vede con lui anche ilfuturo. Dall’altra la rassicurante esperienza di Edy Reja. Ancora pieno di voglia di far bene e di tante altre cose. Ma con l’ingombrante peso di un mandato che sembra comunque a termine, al massimo a fine stagione. Questione di incompatibilità di caratteri e di divergenze di vedute che si possono superare nell’immediato, ma che sono difficili da mettere da parte a lungo termine.
Da una parte la freschezza dei Borini e dei Lamela, acquisti figli di strategie di mercato improntate al domani, con un occhio all’oggi. In estate si proseguirà sulla stessa strada: cercando di acquistare completamente il primo e magari assicurandosi qualche altro giovane straniero di talento. Dall’altra Miro Klose, emblema di un usato sicuro che non tradisce mai. E che può far vincere subito, come all’andata. Anche qui, le prossime strategie non cambieranno: si tengono d’occhio Podolski e Honda, con un’attenzione particolare agli altri che – come loro – hanno situazioni contrattuali che possano far fiutare l’affare.
Da una parte una società estesa, dall’America dei proprietari a Roma, dove operano attivamente Franco Baldini e WalterSabatini. Dall’altra Caludio Lotito e basta, con la consueta e preziosa compagnia del fidato Igli Tare.
Roma e Lazio non sono mai state così lontane. E il derby allora diventa quasi una disputa filosofica tra chi vede il calcio in un modo e chi in quello opposto. Una cosa però le unisce: non poter sbagliare un derby diventato troppo importante per il riscatto di Luis Enrique – tornato in discussione dopo la sconfitta di Bergamo, che non è proprio andata giù ai tifosi – e per la corsa Champions della Lazio. Un derby – come sempre – attesissimo e pieno di significati. Un derby che per le due squadre non deciderà tutto, ma che sicuramente ci dirà molto.