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REPUBBLICA.IT. Calcioscommesse, da Mauri a Masiello ecco chi rischia nel processo sportivo

Calcioscommesse

(Repubblica.it) – Per prima cosa  le società. Già a marzo, se la giustizia sportiva dovesse mantenere fermi i criteri adottati questa estate nella prima tranche del processo (tre punti di penalità per la responsabilità oggettiva in relazione ad ogni illecito commesso da un tesserato, più un punto di penalità per l’aggravante del conseguimento del risultato, più un altro punto di penalità per l’aggravante della molteplicità degli episodi)Lazio, Atalanta, Lecce, Genoa, Novara e Chievo rischiano di vedere la propria classifica peggiorare pesantemente (Lazio e Atalanta tra i sei e gli otto punti, le altre a scendere).

Poi, i calciatori, molti, alcuni anche importanti, che rischiano la carriera. Ecco i nomi di quelli più volte citati nelle carte cremonesi sui quali il procuratore federale Palazzi dovrà decidere cosa fare.

MAURI
Il calciatore della Lazio sul suo sito internet ha provato a rassicurare i propri tifosi. “Sono ultra sereno. È tutto assolutamente ok. Mi piacerebbe poter parlare al mondo, ma, come potete immaginare, non posso farlo per ovvie ragioni”. Tuttavia la sua situazione è piuttosto delicata. Chiamato in causa da Gervasoni, pentito considerato attendibile, Mauri è accusato di essere il “tramite” tra la squadra e gli zingari in due diverse partite (Lazio-Genoa 4-2 e Lecce-Lazio 2-4).

MILANETTO
Il giocatore del Padova, ex Genova è accusato di essere stato l’uomo di riferimento degli Zingari nella combine Lazio-Genoa. Insieme a lui, dice Gervasoni, erano d’accordo anche altri genoani.

RICKLER
Il difensore del Bologna è tirato in ballo per le sue prestazioni ai tempi del Piacenza e del Modena. Sarebbe stato lui a dire a Gervasoni che i giocatori del Modena avevano preso soldi dal Padova per non perdere contro il Mantova.

LUCIANO E PELLISSIER
I due giocatori del Chievo sarebbero gli uomini della squadra di Campedelli in contatto con i fratelli Cossato. Con loro c’era anche Italiano.

BENASSI
Sarebbe lui (e non Benussi come invece scritto nelle carte della procura) l’uomo che, secondo Gervasoni, avrebbe collaborato per “sistemare” Lecce-Lazio 2-4. “Nessuno – è la posizione del calciatore – deve permettersi di mettere in discussione la mia onestà. Io ho la coscienza a posto”. Insieme a lui, nel mirino anche Rosati.

CORVIA
Nonostante le smentite estive del giocatore e del suo manager, il centravanti del Lecce è indagato a Cremona con l’accusa di essere stato il gancio utilizzato da Paoloni per contattare la squadra salentina in occasione della gara con l’Inter. Il Lecce finisce poi anche al centro della presunta combine con la Lazio.

FERRARIO
E’ il difensore del Lecce avvicinato da Zamperini (uno degli arrestati) prima della gara con la Lazio del maggio scorso. Zamperini racconta di avergli proposto la combine, ma che Ferrario ha risposto “no grazie”. A differenza di Farina, però, non ha denunciato.

ANDREA MASIELLO, PADELLI, BENTIVOGLIO, PARISI E ROSSI
Sono i cinque calciatori che lo scorso anno giocavano con il Bari (ora Masiello è con l’Atalanta, Parisi a Torino, Rossi a Cesena, Bentivoglio alla Samp e Padelli con l’Udinese) che secondo il pentito Gervasoni avrebbero partecipato alla combine di Palermo-Bari 2-1. La partita doveva terminare con almeno 4 gol. Non accadde perché dopo un’uscita maldestra di Padelli, Miccoli sbagliò un rigore.

DI VAIO
Agli atti della procura sono finiti alcuni assegni pagati dal capitano del Bologna a un uomo dell’entourage di Signori. Gli investigatori sospettavano che si trattasse di pagamenti per scommesse (non è un reato, ma i tesserati non possono giocare) ma i protagonisti della vicenda hanno spiegato si trattava in realtà di utenze, essendo Di Vaio un inquilino dell’amico di Signori.

RIGONI
L’attaccante della Sampdoria, protagonista lo scorso anno della promozione del Novara, è stato tirato in ballo da Gervasoni perché presunto protagonista della combine in coppa Italia contro il Chievo per la quale gli zingari versarono 150mila euro.

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