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AS ROMA. Totti: “Aver giocato tutta la vita con la stessa maglia vale più di un Pallone d’oro. La Nazionale? Mai dire mai!” (VIDEO!)

L'ultima gara di Totti in Nazionale

Cominciamo dalla maglietta con su scritto ‘Basta’…
L’avevo indossata per uscire di casa, non era nessuna polemica contro nessuno. Era una maglietta semplice su cui hanno montato un caso mai esistito.

I rapporti pian piano si sono rasserenati…
Si ma io ho sempre avuto ottimi rapporti con tutti. E’ normale che se le cose non vanno nel migliore dei modi si amplifichino cose che non esistono, però alla fine è prevalsa la verità.

Quale è?
Remiamo tutti dalla stessa parte e vogliamo tutti il bene della Roma. Cerchiamo di onorare la maglia fino alla fine.

L’Equipe parla di scintilla scoppiata tra te e Luis Enrique e di una Roma piena di giovani animata dal tuo gioco.
Col mister ho avuto un grandissimo rapporto fin dall’inizio e ho sempre detto che facevo parte del gruppo e che ero a disposizione, come sempre. E’ chiaro che se non giochi dispiace, ma quando ho giocato ho sempre fatto abbastanza bene e sono stato preso in considerazione.

Sapevi che ci sarebbe stata una svolta?
Ho sempre detto che sarebbe servito tempo: giocatori nuovi, allenatore nuovo, un nuovo calcio… Lui fortunatamente ha capito e sono arrivati i risultati-

Luis Enrique?
Grande persona, persona vera che ti dice le cose in faccia. Ha tanti pregi e tanti difetti come tutti, ma vuole portare una nuova mentalità in Italia.

A te il suo gioco piace molto…
Moltissimo, anche se inizialmente giocando in quella posizione non ero molto contento. Però alla fine ha avuto ragione lui: mi diverto, si diverte la squadra e si diverte la gente. Abbiamo trovato il modo preciso per giocare.

Come definiresti la Roma?
Una squadra giovane, divertente, che vuole vincere.

Rispetto alle altre, la Roma è la vera novità?
Adesso si, perché ci sono vittorie su vittorie. Penso che in futuro possiamo dire la nostra.

L’inizio non era stato come te lo aspettavi, forse per mancanza di comunicazione…
Il cambiamento era stato quasi totale: sono venuti quasi tutti stranieri e servita tempo per conoscere la gente e la città e la lingua. Non è stato semplice, ma restando uniti siamo usciti da questo tunnel.

Sei il calciatore più conosciuto d’Europa…
Una cosa che non mi sarei mai aspettato, però sono contento e orgoglioso di questa notizia uscita: penso che sia una cosa che mi sono meritato sul campo, perché ho sempre voluto indossare un’unica maglia e ho sempre dato il massimo.

Quanto sei orgoglioso di te?
Normale, non sono un tipo molto orgoglioso, però sono contento di quello che ho fatto e soprattutto di quello che farò.

Sei quasi l’unica bandiera qui in Italia…
Per me è una doppia vittoria: ho sempre voluto indossare un’unica maglia, nonostante le tante possibilità di andare via l’amore ha prevalso. Sono contento e spero di rimanere una bandiera ancora a lungo.

La Roma vale più del pallone d’oro?
Si per me si, anche se sono due cose differenti.

In prospettiva come ti vedi? Se dici ‘Totti’ dici ‘Roma’…
Ho altri due anni di contratto ed è  normale che se starò così spero veramente di arrivare fino ai 40. Queste per ora sono solo dicerie, poi alla fine quando valuterò e vedrò che non sto in condizione sarò il primo a gettare la spugna.

Ti senti ancora bene: prima il campo e poi una carriera da dirigente?
Ancora non ci penso: penso solo a mantenermi e a divertirmi. Quando non sentirò più questo stimolo cambierò lavoro.

Ai ragazzi che ti hanno contestato e insultato che diresti?
Niente, è un capitolo chiuso.

Domani incontrerai Del Piero…
Lo ringrazierò per i complimenti ricevuti e anche io gliene ho fatti tanti per i tanti record che ha battuto. Mi spiacerà se per lui sarà l’ultima partita contro di noi, per me è stato un giocatore simbolo, che ha fatto la differenza in Italia e in Europa. Penso che la Juve dovrebbe trattarlo con i guanti bianchi.

Te lo immagini all’estero?
Spero che possa rimanere alla Juve finché vorrà lui, se dovesse cambiare destinazione l’importante è che vada bene per lui.

Prandelli ha detto che farà più in là le sue scelte e chiamerò i giocatori più in forma. Cosa gli risponderesti?
Sicuramente risponderò. Mi fa piacere che mi prenda in considerazione e con lui ho un grandissimo rapporto. Ho avuto la possibilità di allenarmi con lui solo per 10 giorni, ma me ne hanno sempre parlato veramente bene: grande voglia, grandi stimoli e grandi risultati ottenuti con la Nazionale. Mai dire mai: certo se a Maggio starò in questa condizione, e spero di farcela, faremo le valutazioni.

Ti stupisci del tuo fisico?
A 35 anni dovresti stare in discesa e invece io sto in salita. Mi fa strano, ma credo nelle mie potenzialità. Penso che la cosa più importante sia fare una vita sana e tranquilla, essere veramente dei professionisti.

Sabato hai infranto un nuovo record e hai fatto una dedica particolare…
Si due dediche: a mia cognata Silvia che aveva partorito e a tutte le persone rimaste coinvolte nell’incidente del Concordia e che purtroppo non ci sono più.

Quanto ti ha colpito l’episodio?
Tanto, avevo visto il film Titanic e vedere una cosa così vicina colpisce tanto. E’ stata una cosa bruttissima.

All’Olimpico hai invitato Sara, una superstite…
Si mi ha fatto tanto piacere: l’o conosciuta e mi ha spiegato delle cose. Mi ha detto che da una cosa brutta è uscita una cosa bella, quella di conoscermi e a me ha fatto veramente piacere.

Stasera si assegnano gli oscar del calcio. A chi lo daresti?
A Ibrahimovic.

Stai vedendo Del Vecchio a Ballando con le Stelle?
Lo vedo bene: è bravo e coordinato.

Meglio lui o Panucci?
Una bella lotta: Christian ha fatto gradi cose, adesso spetta a Marco dimostrare il suo valore. Alla fine tireremo le somme

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Fonte: Tg1

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