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IL ROMANISTA. “Sì alle porte aperte a Trigoria”

Trigoria

(V.Vercillo) «C’è la volontà di aprire Trigoria. È importante anche per i calciatori sentire il grande calore dei tifosi». L’ad della Roma Claudio Fenucci, attraverso le dichiarazioni rilasciate pochi giorni fa a “Il Romanista”, ha aperto la strada alla possibilità di consentire l’accesso ai tifosi durante gli allenamenti della prima squadra. «Ci sono ancora piccole cose strutturali e logistiche da fare – ha spiegato – e poi potremo aprire le porte, perché è una cosa che vogliamo fare assolutamente». Insomma, sembra essere solo una questione di tempo. «È una cosa indispensabile – diceFrancesco Lotito, presidente dell’Airc e della F.I.S.S.C. (la federazione italiana sostenitori squadre di calcio) -. Sono mesi che se ne parla, la Roma è l’unica società in Italia che non permette, nemmeno saltuariamente, l’accesso agli allenamenti per i tifosi. Ci sono problemi logistici, tecnici. Ma secondo me sono superabili. Almeno saltuariamente. Tra le richieste alla società c’era anche questa, per noi fondamentale. Anche perché la società dice di voler andare incontro alle esigenze dei tifosi. E la maniera più giusta è questa: avvicinare il tifo alla squadra e viceversa. È anche un modo, se vogliamo, di fidelizzare i sostenitori. Coloro i quali andrebbero agli allenamenti, andrebbero sicuramente e anche più volentieri allo stadio. Quindi ci sarebbe anche un ritorno». La speranza è quella di poter rivivere le emozioni di una volta, quando a sostenere la Roma durante le sedute di allenamento c’erano le voci di migliaia di tifosi: «Mi ricordo – racconta Lotito – che al Tre Fontane, ad esempio, c’era sempre il pienone: tribune colme (…). E soprattutto non ricordo mai un’occasione in cui qualcuno abbia disturbato la squadra o dato fastidio a qualche giocatore. Era solo un modo di stare più vicini e di esprimere il proprio affetto». La prospettiva ideale? «Basterebbe permetterlo in maniera saltuaria, magari ponendo un limite, facendo una sorta di rotazione. Non un accesso totalmente libero, ma numericamente contingentato. Qui noi rappresentiamo una fetta importante dei tifosi, e abbiamo richiesto questo perché abbiamo capito che era un’esigenza di molti. Lo chiedevamo anche ai Sensi, ma non si è mai capito perché la questione non si è riuscita a risolvere (…)». Anche Fabrizio Grassetti, presidente dell’Unione Tifosi Romanisti, ricorda con nostalgia quando la Roma si allenava sotto gli occhi vigili e innamorati dei tifosi: «La speranza è quella di rivedere ciò che accadeva un tempo, quando la partitella del giovedì tra la squadra A e la squadra B era un appuntamento fisso: si arrivò addirittura a 15.000 spettatogione con Fenucci. Si è parlato di varie tematiche a 360 gradi, molto in generale. Abbiamo fatto anche questa proposta, toccata solo di sfuggita, ma la predisposizione sembrava molto positiva. A breve ci sarà un altro incontro in cui ne riparleremo un po’ più approfonditamente»

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