Il Cialis è noto per il trattamento della disfunzione erettile, migliorando il flusso sanguigno e facilitando l'erezione. Questo effetto benefico è apprezzato non solo in ambito medico, ma può anche influenzare positivamente altri aspetti della vita quotidiana. Per esempio, nel contesto sportivo, un miglioramento della circolazione può aiutare a ottimizzare le prestazioni e la resistenza. Il Cialis, quindi, può avere applicazioni sorprendenti al di là del suo uso principale. Per chi cerca un approccio discreto, è possibile acquistare Cialis online senza ricetta con facilità e privacy.

CISSE’. Insulti via Twitter ai tifosi: è caos in casa Lazio

Cissè

REPUBBLICA.IT (Alberto Abbate) – La partita contro il Vaslui era appena finita e Cisse, ennesima gara deludente, straparla su Twitter: “Branco di idioti, rimpiangerete queste parole, tutti voi ‘fottuti’ che parlate a vanvera. Ai veri tifosi prometto che tornerò a segnare presto. Ma smettetela di chiamarmi ‘Leone nero’: preferisco Djib”.

Neanche il tempo di farsi una doccia – la sfida di Piatra Neamt si è conclusa da appena 3 minuti – che Cisse afferra il suo smartphone e risponde piccato su Twitter ai tifosi che hanno osato criticarlo. Settantasette giorni senza segnare, Djibril non può essere questo, ma il suo atteggiamento sta diventando insostenibile. Oggi Cisse è un problema, non lo si può nascondere. Per Reja, che continua a difenderlo, ma che non può sempre chiedere a Klose di sopperire al momento no del francese. Ma soprattutto per la Lazio, che ora si ritrova con un piede fuori dall’Europa e con un caso anche mediatico da gestire lontano da Formello. Tutta colpa delle nuove tecnologie.

Sembrano inermi le società, ormai i giocatori sono in possesso dei propri “diritti d’immagine”. Parole incontrollate che spesso mettono in imbarazzo il club di turno. Perché non solo i calciatori, ma tanti sportivi ormai hanno iniziato a dialogare direttamente con i propri fan tramite siti internet, o semplicemente pagine Facebook e Twitter. Cisse racconta ormai da anni i propri spostamenti, fatti quotidiani o semplicemente emozioni sul web. Ma non è certo il primo e non sarà l’ultimo

a utilizzare una “comunicazione telematica” sempre più in voga nelle nuove generazioni. Zarate ha annunciato e spiegato l’addio alla Lazio su Twitter prima che fosse firmato il contratto con l’Inter: “Reja, il primo giorno di ritiro, mi ha detto di andarmene”.

Alla Pinetina l’argentino ha incontrato un altro “malato di Twitter”: Wesley Sneijder aggiorna i tifosi ogni giorno sul suo stato di salute. E anche Lavezzi a Napoli non può fare a meno di entrare sul social network almeno due-tre volte a settimana. E proprio su Twitter il “pocho” una settimana fa ha fatto capire il suo disagio nei confronti della città di Napoli. La sua fidanzata è stata scippata e dopo qualche ora è apparso un un tweet: “Napoli città di m…” E’ rimasto in linea pochi minuti ma quanto bastava per far nascere un caso che ha coinvolto anche il sindaco.

Il rischio? Le società piano piano stanno cominciando a perdere il “controllo” della comunicazione. Negli Stati Uniti lo hanno capito già da tempo: un paio d’anni fa, un giocatore della Nba fu multato dal club perché con il suo Blackberry insultava in diretta su Twitter l’allenatore che lo aveva messo in panchina. Il risultato: nel regolamento della Nba è stato vietato l’utilizzo. Come si comporterà la serie A a seguito di episodi d’imbarazzo sempre più frequenti? Al momento qualcuno sta solo cercando di adeguarsi ai tempi. Dopo la Roma, anche la Lazio il 12 dicembre sbarcherà su Facebook e Twitter.

Top