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IL MESSAGGERO. De Rossi: “Aspetto la fascia da Totti”

De Rossi esulta dopo il 4° derby vinto

(Il Messaggero – A. Angeloni) – Particolare, intimo. Quasi inedito. Poco calcistico e molto umano. Daniele De Rossi viene coinvolto dalla voce colta di Chiara Gamberale in una lunga intervista (in onda ieri su Radio2 nella trasmissione «Io, Chiara e l’oscuro»). Il passato, i difetti, l’amore, il futuro, la Roma: la traccia vocale di Daniele, che parla di sé, quasi – per dirla alla Gamberale – psicanalizzandosi.

E lui non sfugge gli argomenti più delicati, come la separazione dalla moglie, la morte traumatica del suocero, il suo nuovo amore e – scendendo più su cose terrene – il suo futuro a Roma. Ecco appunto, questo interessa i suoi fans, che hanno il cuore palpitante, non vogliono che parta. «Il cuore è fatto apposta per palpitare», le sue parole. Il contratto non è stato firmato, forse si firmerà, forse no. I soldi che gli danno altrove (Manchester City) sono tanti, tantissimi, da far tentennare le certezze anche di uno come lui, attaccatissimo alla Roma. Se fosse solo per Daniele e per i suoi sentimenti la trattativa si sarebbe già conclusa, ma visto che di mezzo ci sono soldi e scaltri «professionisti» dei soldi e non del sentimento, si va avanti a trattare, con la speranza – anche della Roma – che si arrivi al lieto fine. Entro gennaio si saprà, non più in la («spero resti, è un amico», dice Taddei). Una dichiarazione di De Rossi lascia ben sperare in effetti. Eccola. «Perché capitan futuro e non capitan presente? Prenderò la fascia quando l’attuale capitano, anzi il capitano di ogni epoca, Francesco Totti, smetterà».

Come a dire: dopo lui ci sono io. Qui a Roma. Chiaro, no? A proposito di Totti, parentesi dal campo: il capitano ha rimediato una doppia botta alla caviglia. Dolore pazzesco, fasciatura rigida. Per Udine è a rischio. Da considerare che la caviglia interessata è quella operata, cioè quella con la placca. Non è gonfia, ma ovviamente per questo dolorante. Oggi se ne saprà di più (non sta bene nemmeno Borriello, ormai out Rosi, provato Cicinho, più le coppie difensive Kjaer-Juan, Cassetti-Heinze). Tornando a De Rossi, sempre sul capitano. «Siamo diversi. Lui sembra un ragazzo di un’altra epoca: spavaldo, sicuro, con personalità. Ha una luce dietro. Non mi piace però il fatto che sia permaloso. Qualche anno fa litigammo, ma non ricordo il motivo». Totti, De Rossi, Roma. «Questa è una città che mette pressione, una volta avevo paura, poi dopo due anni ci ho fatto il callo. Il mio primo ricordo bambino? Livorno, lì ho vissuto i primi anni della mia vita. Lì ho visto il primo stadio, mi sembrava il Maracanà. È un ricordo felice». Ricordi felici, persone legate a ricordi felici: Fabio Capello e Marcello Lippi. «Quando era ancora solo un tifoso odiavo persone che poi si sono rivelate invece importanti. Capello mi ha fatto del bene, è stato determinante per la mia crescita professionale. Anche Lippi però è stato quasi un padre, e pensare che ero un anti-Juve e un anti-Lippi». Daniele e il suo carattere. «Mi piacerebbe dire che sono uno che ragiona, ma la mia storia e la mia carriera dicono il contrario, agisco d’impulso, sto provando a dare un freno alle mie azioni. È indole, sono felice del mio essere e dire sempre la mia ma ci sono cose che se tornassi indietro non direi».Di sicuro non la dedica al suocero dopo la doppietta realizzata con la Giorgia indossando la maglia azzurra. «In quel momento non si parlava nè di dare un giudizio nè di analizzare il passato, si parlava di ricordare una persona, di mandare un abbraccio ipotetico a una persona che amavamo».

A proposito di amore: l’ex moglie Tamara, la nuova compagna Sarah Felberbaum, la figlia Gaia. Amori vecchi (Tamara), nuovi (Sarah) e quelli eterni (Gaia). «Ora il mio futuro è mia figlia. La separazione con la moglie? Credo che l’amore prima o poi finisca, poi si riparte, io ho avuto tante cose, come mia figlia, il lavoro, se tornassi rifarei tutto. Con lei ora ho un rapporto tranquillo. Nella vita c’è bisogno di amore, di pensare all’amore. Uno esce da una relazione lunga e magari fa quello che prima non faceva: mi sono goduto un po’ la vita da single. Ho scoperto il silenzio, il dvd, il gelato sul divano. E Sarah, la nuova fiamma? Ne sono innamorato. Sto bene, si va avanti. Magari è quella giusta». Il De Rossi politico. «Berlusconi? Eravamo a un punto in cui il cambio era necessario. Ma io non riesco a trovare una persona che mi rappresenti, anche a livello umano. Renzi? Mi incuriosisce. Cosa avrei fatto se non fossi diventato calciatore? Il magistrato». Domanda classica: troppi soldi nel calcio? «Mi ritengo un miracolato. Ma è normale, gli stipendi li fa il mercato. È sempre stato così, qui in Italia chi salva vite guadagna meno di chi gioca a calcio». Infine un qualcosa di calcistico. Ma la Roma quest’anno vince? «Me sa de no». Bene.

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