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GAZZETTA GIALLOROSSA. Antognoni: “Jovetic fa la differenza. L’idea di Luis Enrique è difficile da attuare in Italia. Il giovane più promettente è Viviani”

Giancarlo Antognoni

In vista del delicato match con la Fiorentina di domenica pomeriggio allo stadio “Franchi”, la redazione di gazzettagiallorossa.it ha contattato l’ex campione viola, e simbolo della Nazionale italiana, Giancarlo Antognoni. Il giocatore con maggiori presenze con il numero 10 in azzurro, ha commentato il momento delle due squadre e la situazione giallorossa in genere. Di seguito ecco riportate le sue dichiarazioni:

Come vede la gara di domenica?
“Credo che si affrontino due squadre ancora alla ricerca della propria identità. La Roma è una squadra giovane, ha cambiato tantissimo rispetto allo scorso anno, penso sia comprensibile un periodo di apprendistato anche con difficoltà importanti. Dall’altro lato vedo una Fiorentina in difficoltà, che ancora stenta ad avere una propria fisionomia e che si trova con una classifica sicuramente difficile da giustificare, specie per i tifosi”.
Il cambio di allenatore da Mihajlovic a Delio Rossi non sembra aver sortito grossi miglioramenti…
“Si sono addossate tutte le colpe al tecnico serbo, ma in realtà non è così, come al solito d’altronde. Il lavoro fatto da Mihajlovic non era così malvagio, anzi, però in questi casi il tecnico paga colpe non sue; credo ci siano stati grandi errori in sede di campagna acquisti e di gestione, quindi alla fine il cambio di panchina era doveroso”.
Da un toscano all’altro, che rapporto ha con Franco Baldini?
“Franco Baldini lo conosco da quando faceva il procuratore. E’ diventato un grande dirigente e non sono certo io a scoprirlo. Il suo ritorno in Italia è un fatto molto positivo per la Roma e non solo. E’ un personagio positivo quindi credo che farà bene, ci vuole sollo pazienza”.
Il ritorno di Jovetic può trasformare la Fiorentina?
“Jovetic sta confermando quest’anno il suo enorme valore. Ha già realizzato 5 gol in questa stagione e non è poco. Sicuramente il suo rientro è una nota lieta per Delio Rossi; darà il suo contributo come sempre e con la Roma può essere decisivo”.
Lei lavora con i settori giovanili della Figc, sui giovani della Roma cosa ci può dire?
“Tutti molto bravi, da Lamela a Pjanic, anche Osvaldo che ho potuto conoscere qui a Firenze. Devo dire che è migliorato molto, è cresciuto a tutto tondo. Per quanto riguarda i ragazzi della Primavera dico che Viviani è il più promettente; l’ho visto con l’Under 20 e sta diventando un bel giocatore, completo, alla De Rossi. Può ricordare anche un tipo alla Pizarro, un centrocampista moderno di cui abbiamo un gran bisogno”.
Se deve fare un nome a livello nazionale su cui puntare…
“Dico Mattia Destro, uno dei più pronti nonostante l’età, in un ruolo poi (punta, ndr) dove è sempre difficile imporsi”.
E sul gioco dei giallorossi?
“Il possesso di palla è sicuramente interessante come modo di giocare, ma se viene eseguito in modo sterile come spesso accade alla Roma, allora diventa completamente inutile. L’approccio spagnolo è molto interessante, ma in Italia si privilegiano i risultati e forse un pizzico di concretezza in più non guasterebbe. Credo sia possibile abbinare questa idea al nostro calcio, ma le difficoltà da affrontare non sono poche e la pazienza non può essere infinita”.

A cura di Angelo Papi

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