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INDIGNATI. Maroni: “Tra i violenti di sabato nella capitale c’erano anche i Fedayn Roma”

maroni

Daspo esteso alle manifestazioni di piazza, arresto in flagranza differita per i violenti individuati grazie ai filmati e fermi preventivi. Eccoli i provvedimenti proposti, oggi, dal ministro dell’Interno, Roberto Maronicontro le violenze di piazza dopo la guerriglia di sabato a Roma.

In una informativa al Senato a tal proposito il ministro ha fatto presente che, a suo avviso, i gruppi violenti volevano assaltare Camera e Senato. “C’è stata un’inedita forma di terrorismo urbano – ha sottolineato Maroni – con la cieca aggressività di tremila incappucciati, che ha oscurato la protesta di migliaia di persone che volevano solo manifestare”. A sentire il ministro, inoltre, c’ era il proposito di ricreare l’incidente avvenuto a Genova, dove è scappato anche il morto.
Immancabile il plauso alle forze dell’ordine che, per usare le stesse parole di Maroni, con impegno e dedizione hanno affrontato la guerriglia urbana. Il ministro dell’interno, ha spostato l’attenzione anche sulle norme di leggi attuali: “Le informazioni sul movimento dei violenti c’erano tutte, ma la legge attuale non consente di procedere a fermi e arresti di chi è solo sospettato di volere partecipare a violenze di piazza. Per questo – ha ribadito – proporrò al Parlamento nuove misure legislative per consentire alle forze dell’ordine di intervenire con azioni di prevenzione”.
E sollecitato da alcuni giornalisti su una descrizione del clima dopo i fatti di Roma, Maroni ha preannunciato l’arrivo di un autunno caldo puntando l’attenzione sul corteo No Tav di sabato prossimo perché uno dei leader,Alberto Perino, ha detto che succederà qualcosa di brutto. Quanto agli scontri, il bilancio è dei più tristi: dodici persone sono state arrestate e altre otto sono state denunciate.
Tra gli uomini delle forze dell’ordine si sono registrati 105 feriti, 35 tra i manifestanti. Nel corso delle devastazioni, sono state bruciate nove auto. Complessivamente i danni ammontano a circa 5 milioni di euro. Quanto alla provenienza dei gruppi violenti che hanno animato gli scontri, il ministro ribadisce che ha la sua principale fonte è nell’area anarchica. “Tra i violenti – ha spiegato Maroni – c’erano i romani del centro sociale Acrobax ed i ‘Ras’ (Red anarchist skinheads), i Fedayn della Roma, poi disoccupati organizzati napoletani. Ci sono, ancora, le componenti che si rifanno all’area marxista-leninista, come Gramigna di Padova, Askatasuna di Torino, i Carc, i Corsari di Milano”. Ma non solo. Secondo il ministro, tra le frange più violente dei contestatori che sabato hanno messo a ferro e fuoco piazza San Giovanni, a Roma, c’erano anche tifosi di calcio appartenenti ai gruppi estremisti dei tifosi romanisti, i Fedajin.
Fonte: Redazione Gazzettagiallorossa.it
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