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IL ROMANISTA Derby con la Sud. Ma è giallo

Curva Sud

(D.Galli) – Alla fine ha prevalso l’interpretazione più conveniente a noi. Ai romanisti. Quindi meglio così. Senza discussione. Meglio che (quasi) tutto il mondo – Lega di A in testa, o meglio chi la Lega la presiede – sia convinto che la Roma giocherà senza Curva Sud, chiusa per i buu a Balotelli, in occasione della prima partita casalinga. Quella contro il Verona. Il punto è questo. È uno stralcio di articolo, scritto malissimo, del Codice di Giustizia Sportiva dove si fa riferimento, per la squalifica del campo, alla «seconda giornata di gara successiva alla data di pubblicazione del comunicato ufficiale». La seconda. Ma quale? La seconda casalinga (Roma-Lazio) o la seconda giornata in assoluto (Roma-Verona), come sostengono a Trigoria? Un pastrocchio. Anzi, meglio essere brutali: un casino.

Come al solito, il Codice di Giustizia Sportiva lascia parecchi buchi neri, dando adito a tutte le interpretazioni possibili. Accade questo. Il 20 maggio il giudice della Lega di A, Gianpaolo Tosel, squalifica la Curva Sud. Solo la Sud. La Roma viene sanzionata «con l’ammenda di 50.000 euro e con l’obbligo di disputare una gara con il settore dello stadio denominato “curva sud” privo di spettatori». La ragione sono i cori razzisti contro Balotelli. Che dopo Milan-Roma fanno scattare un multone e la diffida del settore e che, ripetuti, dopo Roma-Napoli determinano l’automatica chiusura della Curva. Già, ma quando? Il campionato è terminato, se ne riparla la prossima stagione. Il comma 1 dell’articolo 22 del CGS, acronimo di Codice di Giustizia Sportiva, dice: «Le sanzioni inerenti alla squalifica del campo sono eseguite con decorrenza dalla seconda giornata di gara successiva alla data di pubblicazione del comunicato ufficiale e, nel caso in cui debbano disputarsi gare infrasettimanali, dalla terza giornata, salvo diverse disposizioni dell’Organo della giustizia sportiva, per motivi di particolare rilievo. Di norma la squalifica del campo si intende limitata alle gare della squadra che ha dato origine alla punizione (…)».

Il punto è, anzi è stato: ma è la seconda assoluta o la seconda in casa? La norma non è stata studiata appositamente per l’inizio di un nuovo campionato, chiaramente, ma per tutte le giornate. Punta a concedere ulteriore tempo alle forze dell’ordine per pianificare l’intervento di chiusura, dello stadio tutto oppure di singoli settori. Riguardando la squalifica del proprio campo, spiega una fonte autorevolissima, quella «seconda giornata» va interpretata (interpretata, attenzione) come la seconda tra le mura amiche. Dunque, Roma-Lazio, quarta assoluta del campionato 2013/14 ma seconda in casa. Per fortuna, comunque, il caso nemmeno si pone. Commenta l’ad romanista Claudio Fenucci dagli studi milanesi di Sky Sport, dove viene presentato il nuovo calendario: «La situazione è ancora da definire. Aspetterei a dire che la seconda giornata si giochi senza curva». A spazzare via ogni dubbio è poco dopo la stessa Lega di A, che a Milano è rappresentata dal suo presidente Maurizio Beretta. La precisazione, chiamiamola così, viene fatta per interposta persona.

La conduttrice di Sky fa sapere che «per la Lega, la Sud sarà squalificata alla prima in casa, ovvero contro il Verona». Perfetto, nulla da obiettare e forza Roma. Per la cronaca, c’era già un piano B. La seconda parte di questo benedetto comma 1 dell’articolo 22 infatti aggiunge un «salvo diverse disposizioni dell’Organo della giustizia sportiva», che «per motivi di particolare rilievo» lascia al giudice della Lega dei margini di intervento. Il derby sarebbe stato comunque a porte aperte. Esattamente come aperto è ’sto Codice. Aperto a ogni interpretazione.

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