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Roma la più forte tra le concorrenti Champions

(E. Menghi) – A una vittoria dal posto Champions, nonostante tutto. La Roma è lì, vicina all’obiettivo che nei piani iniziali della stagione era considerato il minimo sindacale per una squadra ormai abituata a stare in alta quota, salvo poi ritrovarsi nella colonna destra della classifica senza la forza di risalirla. La crisi non è passata, ma la Serie A va a rilento e sta concedendo ai giallorossi la possibilità di tornare dove dovrebbero stare. Sono bastati i tre punti col Genoa, il sesto successo in 16 giornate, per prendere una bella boccata d’ossigeno e piazzarsi alle spalle della Lazio, nel gruppetto da 24 punti con Sassuolo e Atalanta. A -3 dal 4° posto del Milan, che ha vinto solo una partita in più della Roma. Senza andare a spulciare la lista dei rimpianti, Di Francescodeve proiettarsi sulle prossime 3 gare che chiuderanno il girone d’andata e segneranno probabilmente il destino suo e del club. Juventus, Sassuolo e Parma sono le avversarie delle «feste»: si parte dalla missione Stadium, dove conta il risultato, ma non solo, perché è una di quelle sfide che i romanisti sentono ad-
dosso, la vivono quasi come un derby e, come spesso accade in questi casi, può rivelarsi decisiva in un senso o nell’altro. Quest’anno a Torino non si va con la smania di togliere lo scudetto ai padroni di casa, si lotta per la Champions, per se stessi e per l’allenatore, che è riuscito a restare in equilibrio su un filo sottilissimo e adesso cerca conferme quantomeno nell’atteggiamento dei giocatori in campo, vuole giocarsela ad armi pari contro Ronaldo e compagni per passare (un buon) Natale, «ma per riuscirci – ha sottolineato davanti a giocatori e staff al charity event di martedi sera all’Auditorium – è fondamentale fare una grande partita il 22». Poi arrivano la sua ex squadra, che ha gli stessi punti in classifica, e il Parma che ha perso in casa della Samp  nell’ultimo turno, ma prima era lì in zona Roma. Saranno avversarie magari meno temibili dei campioni in carica, ma da prendere con le
molle. Al termine di questo mini-ciclo si tireranno le somme e tutti a Trigoria sperano di salutare Di Francesco solo per le vacanze, Monchi non ha cambiato idea su di lui e vuole continuare a dargli fiducia, anche se nel viaggio a Boston (rientra oggi con Calvo e Fienga) una chiacchierata approfondita sul tema allenatore se l’è fatta con Pallotta, oltre a discutere dei possibili ritocchi alla rosa a gennaio. Dal mercato, però, difficilmente arriverà una scossa, magari un piccolo aiuto a centrocampo per far rifiatare i più spremuti, ma per la
volata Champions la Roma deve contare solo sulle sue forze. Il percorso rimane identico a quello sfortunato di Luis Enrique al primo anno degli americani, 24 punti in 16 giornate, ma allora l’ultimo posto Champions era già lontano 8 punti e i giallorossi chiusero settimi a quota 56. Lo spagnolo riuscì a fare 7 punti nelle 3 gare fino al giro di boa del campionato, a Di Francesco non dispiacerebbe copiarlo in questo caso e avrebbe tutto il tempo poi, nelle vacanza, di fare quadrato cercando di migliorare il cammino verso l’Europa più bella.

Fonte: il tempo

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