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AS ROMA Tempestilli: “Nel calcio di oggi non ci sono impegni semplici. L’Empoli sta giocando il suo miglior calcio”

Antonio Tempestilli
Antonio Tempestilli

Tonino Tempestilli ha rilasciato un’intervista per l’AS Roma Match Program, ecco le sue parole:

Ricorda quella gara dell’88?

“Sì, venimmo eliminati. Quel match ci deve servire da monito: allora perdemmo perché sottovalutammo il doppio incontro. Era in due gare, l’andata abbiamo perso a casa loro e all’Olimpico non siamo riusciti ad imporre il nostro gioco. Ci serva da esempio”.

Che gara si aspetta martedì?

“Una gara impegnativa, nel calcio di oggi non ci sono impegni semplici. Inoltre, l’Empoli sta giocando in questo momento il suo migliorcalcio”.

Come arriva la Roma alla gara?

“Con la voglia di passare il turno. È evidente che veniamo da qualche risultato non del tutto positivo e la voglia di riscatto c’è”.

Lei ha alzato la Coppa Italia nel 1991: da alcuni viene ritenuta una competizione di second’ordine.

“Nessuna competizione è di second’ordine, abbiamo un organico tale che ci permette di schierare una formazione sempre competi tiva e di provare a centrare tutti gli obiettivi. Abbiamo una grande squadra e tutti sono in grado di dare il loro contributo in questa stagione”.

Con la Coppa Italia e l’Europa League si giocherà ogni tre giorni. Sarà complicato gestire le risorse?

“Abbiamo una rosa ampia e ci sarà la possibilità di far turnare i giocatori che non hanno tutta la gara nelle gambe”.

L’Empoli farà di tutto per non sfigurare. Quali i pericoli?

“Non hanno nulla da perdere e proveranno a fare del loro meglio. Anche se immagino il loro obiettivo sia il campionato. Li incontreremo di nuovo all’Olimpico tra quindici giorni e cercheranno in quella occasione di fare punti, in chiave salvezza. Stanno facendo un ottimo percorso in questa stagione”.

Sarà l’occasione per incontrare nuovamente il presidente Corsi, ci racconta cosa accadde nel 2007 in tribuna al Castellani?

“Ora è tutto risolto. Ho incontrato Corsi qualche mese fa e subito mi è venuto incontro scusandosi con me per quell’episodio in tribuna. Avevamo un ottimo rapporto e ci rimasi molto male. Stavolta lo saluterò con piacere…”.

Come giudica il fatto che il mister abbia dichiarato l’obiettivo scudetto?

“Ha fatto bene. Lo ha comunicato a tutti dopo aver valutato la squadra a sua disposizione. Non si sarebbe sbilanciato se non avesse considerato i suoi giocatori in grado di lottare per la vittoria finale. Inoltre, ha creato maggiore consapevolezza nei propri mezzi ai giocatori, ma anche a tutte le persone che lavorano nell’ambiente intorno a loro”.

In questi anni a Trigoria ha visto crescere Francesco Totti; la sua carriera sarebbe stata diversa se avesse scelto di lasciare la Roma ed andare all’estero in un grande club?

“Se fosse andato al Real Madrid forse avrebbe avuto maggior successo, ma ha scelto con il cuore di rimanere a Roma. E si è tolto le sue soddisfazioni vincendo lo scudetto nella sua città”.

Quanto è diverso il calcio di oggi rispetto a quello in cui giocava lei?

“Oggi sono maggiori le pressioni, il ritmo è più veloce. Per tutti gli altri aspetti rimane sempre lo stesso”.

Prima di salutarla, oggi di cosa di cosa si occupa a Trigoria?

“Mi occupo dell’organizzazione e da qualche tempo anche del centro sportivo “Fulvio Bernardini”. È un compito gravoso, che sono orgoglioso di portare avan ti. Ci sono molti progetti che stiamo seguendo”.

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